OpenAI sviluppa in segreto mentre la Cina passa al contrattacco | Weekly AI #121

OpenAI sviluppa in segreto mentre la Cina passa al contrattacco | Weekly AI #121

Weekly AI news è la rassegna stampa settimanale curata dai nostri editor sui temi più rilevanti legati al mondo dell’intelligenza artificiale.

Innovazione, mercato, tensioni geopolitiche, rischi e regolamentazione. Anche negli ultimi sette giorni, sono queste le parole chiave che sintetizzano i trend globali nel settore dell’intelligenza artificiale.

Questa settimana, emerge che la Cina ha trovato un modo per aggirare le restrizioni statunitensi sull’accesso alle tecnologie avanzate di AI, rivelando i rischi crescenti legati alla competizione tecnologica globale. Un’indagine di Reuters ha infatti scoperto che diverse entità cinesi stanno accedendo a chip e modelli AI vietati attraverso fornitori cloud americani come Amazon Web Services (AWS). Questo stratagemma solleva interrogativi sulla reale efficacia delle sanzioni tecnologiche e sulla necessità di una regolamentazione più sofisticata nel settore cloud.

Nel frattempo, sempre in Cina, il colosso cinese Baidu ha bloccato l’accesso ai contenuti del suo servizio enciclopedico online, Baidu Baike, ai motori di ricerca occidentali Google e Bing. Questa mossa si inserisce in un contesto più ampio di protezione delle risorse digitali, fondamentali per il training dell’intelligenza artificiale, e potrebbe avere implicazioni significative per l’accesso globale all’informazione.

Google sta invece valutando la possibilità di costruire un grande data center in Vietnam, segnalando un crescente interesse per il sud-est asiatico come hub tecnologico. Questo potenziale investimento potrebbe avere importanti implicazioni per lo sviluppo dell’infrastruttura digitale nella regione. Contemporaneamente, Google ha annunciato nuove funzionalità per Gemini – tra cui i Gem personalizzati e il nuovo modello di generazione di immagini Imagen 3 – riportando ‘a casa’ il veterano dell’azienda Noam Shazeer e nominandolo co-responsabile tecnico del progetto AI. La presentazione dei nuovi tool di Google avviene in concomitanza con il lancio generale di Artifacts in Claude, una funzionalità presentata da Anthropic a giugno e che promette di migliorare l’interazione con il suo modello AI.

Passando a OpenAI, circolano voci entusiasmanti sul possibile lancio di Strawberry, un nuovo modello di AI previsto per l’autunno. Questo sistema promette capacità molto più avanzate rispetto allo stato dell’arte attuale, in particolare nel campo della matematica. Ancora più ambizioso sarebbe il progetto Orion, un modello di punta in fase di sviluppo che utilizzerebbe dati sintetici generati dallo stesso Strawberry per ridurre le allucinazioni e aumentare l’affidabilità. Nonostante la notizia sia stata riportata da fonti credibili, il condizionale è doveroso, perché l’azienda rimane in silenzio e preferisce procedere in segreto. Inoltre, la società di Altman starebbe per raccogliere un finanziamento record, che potrebbe portare la sua valutazione a superare i 100 miliardi di dollari. A partecipare al round ci sarebbero anche Microsoft – già partner e principale investitore della startup – e Apple.

Sulla società di Cupertino, in particolare, circolano anche indiscrezioni in merito allo sviluppo di una nuova “personalità” basata sull’intelligenza artificiale generativa per futuri dispositivi robotici, potenzialmente simile a Siri ma con capacità più avanzate. Forse lo scopriremo il 9 settembre, data per la quale è in programma un evento di presentazione del nuovo iPhone.

Notizie anche sulla produttrice di chip NVIDIA, che ha chiuso un trimestre eccezionale, con ricavi che hanno raggiunto i 30 miliardi di dollari, più che raddoppiando rispetto all’anno precedente. L’utile è salito a 16,59 miliardi, con un aumento del 168% anno su anno. Nonostante i risultati, il titolo ha subìto un calo nel dopo mercato, riflettendo le alte aspettative degli investitori e alcune preoccupazioni sui margini e sulle prospettive future.

Nel campo dell’applicazione pratica dell’AI, a Oklahoma City, la polizia sta sperimentando uno strumento per la stesura dei rapporti basati sulle registrazioni delle bodycam. Sebbene questa tecnologia prometta di far risparmiare tempo prezioso agli agenti, emergono dubbi sulla sua affidabilità in tribunale e sulla possibilità di distorsioni nei resoconti generati automaticamente. Questo caso evidenzia la necessità di un approccio cauto nell’implementazione dell’AI in ambiti sensibili come l’applicazione della legge e di una regolamentazione a tutto tondo.

Ci prova la California, con un disegno di legge sulla sicurezza. Mentre OpenAI si è opposta perché preferirebbe un altro approccio legislativo, Elon Musk sostiene l’iniziativa. Schieramenti contrapposti che sottolineano le divisioni all’interno del settore tecnologico su come affrontare i rischi potenziali dell’AI. E, anche nel settore dell’aviazione, si spinge per una maggiore regolamentazione: la Federal Aviation Administration (FAA) degli Stati Uniti ha pubblicato la sua prima “Roadmap for Artificial Intelligence Safety Assurance”, delineando un approccio strategico all’integrazione sicura dell’AI nel settore aeronautico, che esclude però dalla propria analisi l’aspetto etico.

E questa varietà di approcci è sintomo di una netta divergenza percettiva di base. Uno studio di Ipsos, infatti, rivela una chiara differenza di opinioni sull’intelligenza artificiale. Mentre il 53% degli intervistati si dice entusiasta dei prodotti e servizi basati sull’AI, il 50% ammette di sentirsi a disagio di fronte a questa tecnologia.


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