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Microsoft: arrivano rivoluzionari tool per la sanità

Microsoft: arrivano rivoluzionari tool per la sanità

Durante la conferenza HLTH di Las Vegas, Microsoft ha illustrato nuovi prodotti AI che permetteranno a organizzazioni della sanità e ospedali di tutto il mondo di accedere e consultare più facilmente l’enorme mole di dati disponibili in archivi e database. Supporteranno inoltre il personale medico e i pazienti in tante diverse necessità.

L’annuncio di Fabric

A maggio l’azienda aveva già annunciato Fabric, piattaforma in grado di combinare dati provenienti da fonti varie: cartelle cliniche elettroniche, sistemi di laboratorio, dispositivi medici e sistemi di gestione. 

Ora, rivisto, aggiornato e arricchito di nuove funzioni e capacità di calcolo, diventa finalmente disponibile per anteprime sul campo. Il portale sarà strutturato in modo che sia accessibile da qualunque tipologia di organizzazione.

Secondo un rapporto di Deloitte la varietà di tipologie di informazioni mediche sparse nei database del mondo ne rende molta difficoltosa la consultazione, tanto che circa il 97% di tutti i dati generati dagli ospedali rimane inutilizzato. Il progetto Fabric in qualche modo cerca di dare una risposta a questa necessità, facendo da autostrada per la libera circolazione delle informazioni mediche.

I primi test

L’azienda ha già testato il prodotto con alcuni clienti selezionati, tra cui SingHealth, Arthur Health e il sistema sanitario senza scopo di lucro Northwestern Medicine.

L’addetto alle comunicazioni di quest’utimo, Doug King, ha dichiarato che, nonostante lo spostamento dei dati della NM nel sistema Fabric non sia ancora completato, l’organizzazione è già entusiasta del suo potenziale e che il suo utilizzo potrebbe essere un ‘punto di svolta‘.

I dati sono fondamentali ora nell’assistenza sanitaria – ha dichiarato alla CNBCquesto riguarda tutto, dalla comprensione di ciò che sta accadendo in sala operatoria a quanti pazienti stanno arrivando. L’attuale stato della tecnologia, Microsoft Fabric, Azure e l’intelligenza artificiale generativa: tutto ciò cambierà il nostro modo di vivere. E cambierà il modo in cui ci prendiamo cura dei pazienti. Probabilmente è una delle migliori possibilità che abbiamo”.

Un assistente per medici…e pazienti

Microsoft ha presentato durante la conferenza anche altri strumenti dedicati all’universo sanitario, che andranno proprio a integrare la piattaforma Azure AI.

L’azienda offrirà un nuovo chatbot generativo progettato per il settore chiamato Azure AI Health Bot. Potrà estrarre informazioni dai dati interni delle organizzazioni sanitarie e da fonti esterne affidabili (come la Food and Drug Administration e i National Institutes of Health). Come già in altri settori, l’AI funzionerà come una sorta di collega/assistente digitale.

Linishya Vaz, responsabile product manager di Microsoft Health and Life Sciences, descrive Health Bot come un tool che potrà essere utilizzato ad esempio per aiutare il personale di un’organizzazione a orientarsi su come trattare una malattia specifica, magari rara, informandosi su quali siano i protocolli e i processi interni da seguire. E non è tutto: il servizio del chatbot è pensato anche per aiutare i pazienti, che potranno porre domande chiarificatrici sui loro sintomi e sui termini medici che incontrano.

Abbiamo integrato protezioni e garanzie in questo processo – ha dichiarato Vaz – C’è un modo per verificare queste informazioni, assicurarsi che il cliente possa eseguire un audit delle risposte per vedere se siano credibili”.

Dalla cronologia clinica alla traduzione del ‘medichese’

Un altro strumento annunciato si chiama Text Analytics for Health; potrà estrarre ed etichettare informazioni mediche importanti ma difficili da archiviare in quanto provenienti da fonti di dati non strutturati come documenti e note cliniche. Sarà disponibile in diverse lingue oltre all’inglese tra cui spagnolo, francese, italiano, tedesco, portoghese ed ebraico.

Infine l’azienda ha presentato AI Health Insights, un tool formato da tre diversi modelli che offrono strumenti specifici.

Il primo strumento è un modello di cronologia del paziente in grado di fornire una panoramica della storia medica di una persona, con l’AI a fare da collante per riunire le informazioni provenienti da fonti diverse. Avrà un design ad alto impatto visivo, in modo da permettere al personale sanitario di orientarsi a una prima occhiata riguardo al percorso clinico del paziente.

Il secondo modello, utilissimo, è definito dall’azienda ‘semplificatore dei referti clinici’: semplificherà (per certi versi tradurrà) i referti scritti nel ‘medichese’ tipico della terminologia medica tecnica, in un linguaggio che i pazienti possano comprendere meglio.

L’ultimo modello del terzetto aiuterà medici e i radiologi a identificare gli errori e le incongruenze tra i diversi referti, aumentando il livello di comparazione per raggiungere le corrette diagnosi.

La ribalta delle big tech nella ricerca sanitaria

Microsoft non è la sola azienda a proporre con sempre maggior successo tool e strumenti dedicati alla sanità. Di recente Google DeepMind ha lanciato il suo Alpha Missense, un tool in grado di prevedere le probabilità di malattie genetiche analizzando il DNA. ll team che ha sviluppato il modello ha già esaminato circa 71 milioni possibili mutazioni e ne ha ricavato un database gratuito online aperto alla comunità.

Sembrerebbe iniziata un’era in cui le big tech si propongono come organizzazioni di punta nell’ambito della ricerca sanitaria.


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