Documenti giudiziari consultati dal New York Times rivelano che Google possiede una quota ‘occulta’ di Anthropic: non lo sapeva nessuno. Il 14% della società dei fratelli Amodei è del gigante del Web, già pronta inoltre a versarvi altri 750 milioni di dollari tramite un accordo di debito convertibile. Google in passato ha già investito in Anthropic ma non era noto che possedesse una percentuale della società così alta.
Google non ha diritti di voto, seggi nel consiglio di amministrazione o controllo diretto sulla società, ma la sua partecipazione apre degli interrogativi. Nella narrazione AI, Anthropic è già ‘storicamente’ legata ad Amazon. L’azienda di Alexa è considerata l’alleato e investitore principale della casa madre di Claude, l’equivalente di Microsoft per OpenAI. Ad oggi Amazon ha versato fino a 8 miliardi di dollari nell’azienda, mentre Google si avvia a superare i 3. Difficile dunque configurare appieno il ruolo di Google al fianco degli Amodei.
Oltre ai dubbi sull’effettiva (tanto sbandierata) indipendenza di Anthropic nel mercato, vale la pena interrogarsi su quante altre operazioni simili, più o meno celate, siano diffuse nel panorama AI. Le aziende si presentano pubblicamente tutte o quasi come avversarie tra loro. Ma se le Big Tech hanno tutte interessi (alcune in maggior misura e altre in minore) nelle principali startup, significa che si moltiplicano rapporti clientelistici tra tutti gli attori sul campo: viene da chiedersi quanto la competizione sul mercato sia reale e quanto sia simulata.
Da noi contattata, Anthropic ha preferito non commentare.

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