Amazon mira ad investire fino a 4 miliardi di dollari in Anthropic, la startup americana di intelligenza artificiale fondata nel 2021 specializzata nello sviluppo di modelli linguistici. Lo hanno annunciato congiuntamente le due società.
L’investimento si concentrerà in una prima tranche da 1,25 miliardi di dollari con cui Amazon si assicurerà una quota di minoranza. Il resto seguirà di pari passo l’ascesa della startup. Perché di vera e propria ascesa si tratterà, almeno stando alle previsioni e alle intenzioni dei fondatori.
Anthropic, società madre di Claude AI creata dai due fratelli italoamericani ed ex membri di OpenAI Dario e Daniela Amodei (rispettivamente CEO e Presidente) conta tra i suoi sostenitori anche Spark Capital, Salesforce, Sound Ventures, Menlo Ventures, Zoom e addirittura Google, al momento tra gli investitori principali; fino ad oggi, la startup ha raccolto un totale di 2,7 miliardi di dollari e ha in previsione di arrivare a 5 miliardi nei prossimi due anni.
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AI di frontiera
Un miliardo di questi investimenti saranno dedicati nei prossimi 18 mesi all’elaborazione di un nuovo ‘modello di frontiera‘, una super evoluzione di chatbot linguistico.
Un documento inoltrato proprio agli investitori all’inizio di quest’anno parla infatti di una versione (provvisoriamente chiamata Claude-Next) che sarà ‘dieci volte più potente di qualsiasi tra le più performative AI oggi sul mercato‘.
Il cofondatore Dario Amodei non ha nessun dubbio sulla progressiva e inarrestabile evoluzione della tecnologia di cui si occupa. “La mia sensazione è che ciò che vediamo oggi – ha dichiarato al portale TechCrunch – impallidirà in confronto a quello che vedremo tra due, tre o quattro anni”.
Gestione clienti, infrastrutture e chip
La previsione di investimento di Amazon somiglia quasi a ordinaria amministrazione se si pensa al panorama globale: in questi ultimissimi anni, Microsoft, da sola, ha investito fino a 11 miliardi di dollari in OpenAI.
L’importo di Amazon rimane certo considerevole e non è da sottovalutare nemmeno il supporto nella gestione dei clienti che l’azienda, forte della sua esperienza e-commerce, potrà fornire ad Anthropic. All’inizio del mese di settembre 2023, la startup ha lanciato non a caso il primo piano di abbonamento premium per gli utenti di Claude 2.
La presenza del grande gruppo potrà assicurare inoltre un valido nuovo appoggio infrastrutturale per il team, che porterà ad un incremento di potenza di calcolo per i lavori sulla tecnologia AI futura.
È noto infatti che, come parte dell’accordo con Amazon, Anthropic potrà utilizzare Amazon Web Services (il gigante del cloud di Amazon, di cui la startup è già cliente dal 2021), come fornitore di cloud primario per i carichi di lavoro critici. Alla startup verrà inoltre garantita una disponibilità dei chip AWS Trainium e Inferentia.
L’impulso AI di Amazon
L’intenzione di Amazon è probabilmente quello di integrare le potenzialità di Anthropic nei propri servizi. L’amministratore delegatom, Andy Jassy, ha dichiarato che la collaborazione con Anthropic potrà “Migliorare molte esperienze dei clienti, a breve e lungo termine”.
L’investimento è solo il nuovo capitolo in una scalata, quella di Amazon, avviata verso le vette dell’AI generativa e ormai sotto gli occhi di tutti. Nelle ultime settimane si è di molto intensificata la rivalità del gruppo di Bezos con i competitor come Microsoft, Meta, Google e Nvidia.
Appena pochi giorni fa ha annunciato il grande upgrade AI dell’assistente vocale Alexa, che sarà disponibile negli USA a partire dalla fine di quest’anno. Per quanto già sviluppate, le ricerche sul modello di linguaggio vocale sono ancora in corso, ed è possibile che anche Anthropic potrà avere un ruolo negli ultimi perfezionamenti.
Il limite è l’immaginazione
La competizione sull’AI somiglia sempre di più ad una gara di corsa senza traguardo ed è difficile che passi giorno senza che uno tra i colossi big tech (o qualche nuovo arrivato che aspira ad essere il nome del futuro) annunci un nuovo tool, progetto o funzionalità dalle caratteristiche rivoluzionarie.
Più o meno in parallelo con gli annunci di Amazon su Alexa AI, Microsoft ha ufficializzato, il 21 settembre, l’unificazione di tutte le funzionalità di intelligenza artificiale in un sistema di integrazione per Windows di nome Microsoft Copilot. Sarà distribuito nella prossima versione di Windows 11; Microsoft definisce lo strumento un “compagno” di intelligenza artificiale per le attività di tutti i giorni e per fornire agli utenti un supporto migliore.
Google va nella stessa direzione: negli ultimi giorni ha presentato le nuove estensioni per la sua AI Bard, che ora è collegabile ai servizi e alle app e permette di verificare le risposte più facilmente tramite ricerca e online.
Allo stato attuale, il limite per le aziende tech per l’applicazione dell’AI sembra essere solo quello dell’immaginazione.