Il 97% delle persone non percepisce la differenza fra un brano musicale generato dall’intelligenza artificiale e uno creato da musicisti reali. Sono i risultati sorprendenti di una ricerca condotta da Deezer, servizio di streaming multimediale francese, in collaborazione con Ipsos, società multinazionale di ricerche di mercato e consulenza.
L’indagine è stata condotta su 9.000 partecipanti in otto paesi diversi, e ha messo in luce come l’avanzare della tecnologia AI applicata all’ambito musicale rischi di stravolgere un settore già allarmato dalla possibilità che questa in futuro possa sostituirsi alla creatività umana, minacciando i mezzi di sussistenza degli artisti e i loro diritti d’autore.
Nonostante i risultati denotino un buon livello qualitativo delle applicazioni di generazione musicale tramite AI, la maggior parte degli ascoltatori rimane piuttosto scettica nei loro confronti. Il 52% dei partecipanti si è detto a disagio per non essere stato in grado di cogliere le differenze fra i due prodotti musicali, mentre il 45% di loro preferirebbe avere la possibilità di filtrare i contenuti prodotti da AI all’interno della piattaforma. L’80% inoltre ha molta più fiducia sui prodotti umani e afferma che la musica generata da AI dovrebbe essere etichettata come tale per motivi di trasparenza.
Deezer ha comunicato che generazione musicale con AI è un fenomeno in enorme espansione. Ogni giorno sulla piattaforma vengono caricati circa 50.000 brani generati al 100% da AI, rappresentando circa il 34% di tutte le consegne giornaliere, una quota in forte aumento rispetto ai mesi precedenti.
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