Spotify ha presentato una nuova funzione beta che permette di generare playlist personalizzate partendo da semplici prompt testuali. Il progetto verrà lanciato, per adesso, solo in fase sperimentale in UK e in Australia.
Il suo funzionamento è molto intuitivo. Si potrà chiedere al chatbot di creare una playlist composta da musiche con esigenze molto specifiche. Se volessimo esclusivamente canzoni in cinese che parlano del colore blu o canzoni adatte ad affrontare una sessione d’esame impegnativa, Spotify potrebbe proporci una selezione di musiche con queste caratteristiche. “Puoi utilizzare – spiega l’azienda – suggerimenti che fanno riferimento a luoghi, animali, attività, personaggi dei film, colori e persino emoji“.
Il portale prosegue dunque nel suo progetto di personalizzazione dell’esperienza musicale. L’anno scorso aveva già lanciato l’applicazione AI DJ, che funzionava come una sorta di radio su misura.
C’è chi, in questo nuovo sviluppo AI, intravede da parte di Spotify prove tecniche per andare ancora oltre. Non solo cioè proponendo playlist costituite da musica già esistente ma generando direttamente sottofondi musicali personalizzati attraverso intelligenze artificiali interne al portale. Ѐ improbabile che Spotify, forte del suo ricchissimo archivio musicale mondiale, non tenti di giocarsi la carta dell’addestramento per proporre servizi generativi come qualsiasi altra big tech.
Il CEO dell’azienda Daniel Ek ha già dichiarato agli investitori che l’azienda ha diverse idee di applicazione delle nuove tecnologie nel suo modello di business.