Come già sostenuto a più riprese negli ultimi mesi, gli analisti di Goldman Sachs hanno ribadito che nonostante le grandi aspettative l’intelligenza artificiale non sta ancora producendo molti soldi.
Le aziende che speravano di trarre profitto dall’uso dell’intelligenza artificiale per aumentare la produttività si sono ritrovate con le azioni in performance notevolmente inferiori a quelle del mercato azionario più ampio a partire dalla fine del 2022.
Anche la penetrazione di mercato dell’AI sarebbe sorprendentemente superficiale. Ad oggi solo il 5% delle aziende utilizza l’AI, secondo un rapporto dell’US Census Bureau di recente segnalato da The Economist e si prevede che tale numero salirà solo a circa il 6,6 percento entro questo autunno.
I tassi di adozione potrebbero essere ostacolati da preoccupazioni relative alle allucinazioni e da sicurezza e privacy. Finora le uniche aziende che ricavano davvero molti profitti dall’intelligenza artificiale sono quelle che vendono l’hardware di cui ha bisogno, come Nvidia.
In un rapporto del mese scorso sull’intelligenza artificiale generativa Jim Covello di Goldman Sachs ha espresso parole dure nei confronti del settore: “La tecnologia dell’intelligenza artificiale è eccezionalmente costosa e per giustificare tali costi la tecnologia deve essere in grado di risolvere problemi complessi. Cosa per cui non è stata progettata“.
Esiste in realtà in realtà almeno una categoria che riesce a sfruttare già il potenziale dell’AI per fare soldi: i criminali. Gli hacker stanno usando infatti l’intelligenza artificiale per rubare una quantità incalcolabile di denaro. il che ha spinto le aziende a spendere più denaro in misure di sicurezza informatica.