L’intelligenza artificiale generativa sta rapidamente trasformando il panorama della cybersecurity, alimentando preoccupazioni profonde anche a Wall Street.
Un recente sondaggio di Accenture, condotto su 600 dirigenti della sicurezza informatica nelle banche, ha evidenziato che l’80% degli intervistati ritiene che la generative AI stia abilitando attacchi cyber sempre più sofisticati, superando la capacità di risposta delle istituzioni finanziarie.
I temi trattati all’interno dell’articolo
Le frodi informatiche
Mentre le banche adottano l’AI per ottimizzare processi interni, i criminali informatici sfruttano le stesse tecnologie per replicare comportamenti umani e orchestrare truffe estremamente realistiche.
Gli attacchi non si limitano al furto di dati, ma possono sfociare in operazioni fraudolente, trasferimenti di denaro non autorizzati e accesso illecito a interi sistemi, minacciando in modo diretto la fiducia dei clienti.

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Gli investimenti delle banche
Nonostante investimenti ingenti – con JPMorgan che spende oltre 600 milioni di dollari e Bank of America oltre 1 miliardo annualmente in cybersecurity – molti responsabili IT ammettono di non riuscire a stare al passo con l’evoluzione esponenziale delle minacce AI. Solo il 36% dei dirigenti si sente realmente preparato ad affrontare questo scenario in rapido mutamento.
Il rischio si estende anche e soprattutto alla supply chain: oltre il 70% delle violazioni di sicurezza nelle banche proviene da fornitori terzi, meno vincolati da normative rigorose e spesso dotati di sistemi di controllo obsoleti. Questa vulnerabilità accentua ulteriormente la sfida di proteggere dati e transazioni in un ambiente dove la cybercriminalità alimentata dall’AI è in continua evoluzione.