Anche il nuovo Bing sbaglia | Weekly AI news #43

L'intelligenza artificiale non è infallibile e anche ChatGPT, che sta anche alla base del nuovo Bing, non rappresenta un’eccezione.
Anche il nuovo Bing sbaglia | Weekly AI news #43

Weekly AI news è la rassegna stampa settimanale curata dai nostri editor sui temi più rilevanti legati all’AI. Sanità, legal, trasporti, innovazione, moda, ambiente: ogni settimana, una raccolta delle novità che stanno cambiando il mondo.

I bias dell’AI

L’intelligenza artificiale è uno specchio della società in cui viviamo. Ciò è evidente negli output forniti dagli algoritmi, che talvolta ‘incarnano’ una serie di bias presenti nella nostra società.  

Gli esempi sono molti, dalla maggiore facilità con cui un sistema riesce ad analizzare la fotografia di una persona bianca rispetto a quelle di una persona di colore a Google Translate, che traduce “Sta facendo le pulizie di casa” (senza pronome) in inglese come “She is doing house cleaning” (immaginando che la persona in questione sia una donna).

I bias dell'intelligenza artificiale

Cosa possiamo fare, dunque, per limitare il fenomeno?

Anche il nuovo Bing sbaglia

L’intelligenza artificiale non è infallibile e anche ChatGPT, che sta anche alla base del nuovo Bing, non rappresenta un’eccezione. Recentemente, un test ha rivelato una serie di esempi applicativi in cui sono state riscontrate inesattezze, come la pianificazione di viaggi, la descrizione di prodotti in vendita online e le analisi finanziarie. 

Detto ciò, il nuovo Bing costituisce, di fatto, una versione “viva” – anche troppo – del chatbot di OpenAI, in quanto, a differenza di quest’ultimo, ha accesso a tutte le informazioni presenti online. Un elemento che permette di contestualizzare le ricerche e di renderle più efficaci. 

ChatGPT e la tutela della privacy

Il Garante per la protezione dei dati personali ha sottolineato di recente la necessità di garantire il rispetto dei diritti fondamentali degli utenti del web, come l’autodeterminazione informativa, la libertà di espressione e la dignità personale.

L’Autorità, in particolare, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sui chatbot basati sull’intelligenza artificiale GPT-3, che sono in grado di interagire con gli utenti in modo naturale e convincente, ma anche di raccogliere informazioni sensibili su salute, amore e lavoro. Il Garante privacy ha dunque invitato gli utenti a essere consapevoli di questi rischi e a usare questi strumenti con cautela e responsabilità.

Come l’AI sta rivoluzionario l’industria cinematografica

L’intelligenza artificiale sta rivoluzionando l’industria cinematografica, soprattutto per quanto riguarda l’editing dei film, attraverso l’elaborazione visiva e audio delle scene. Ma l’AI può fungere anche da sostegno alle performance degli attori e aiutare nella scrittura dei copioni. 

La corsa globale all’intelligenza artificiale

Qual è il modo migliore per sviluppare l’intelligenza artificiale? Nel mondo, vi sono due tendenze, per certi aspetti antitetiche. Da una parte, ci sono i giganti tecnologici, che si stanno sfidando per conquistare una parte di mercato, mentre dall’altra ci sono i tentativi di regolamentazione da parte dell’Unione europea, che ha deciso di adottare un proprio AI act al fine di limitare le potenziali conseguenze negative dell’intelligenza artificiale.  

L’AI e la robotica chirurgica

L’intelligenza artificiale può contribuire anche al miglioramento della sanità. La tecnologia viene infatti usata nella diagnosi medica – grazie alle sue capacità di elaborazione di grandi moli di dati – e nel monitoraggio dei pazienti, ma esistono anche i “robot chirurgici”, ossia dispositivi semi-autonomi il cui funzionamento si basa sull’intelligenza artificiale.  

Questi sono utili sia all’interno della sala operatoria che successivamente all’intervento e permettono, in generale, di rendere più accessibili le operazioni chirurgiche, anche in caso di carenza di personale sanitario.  

L’intelligenza artificiale nella cybersecurity

L’intelligenza artificiale può essere utilizzata anche per migliorare la sicurezza informatica, soprattutto in un mondo in cui le tecnologie avanzano rapidamente e il lavoro a distanza diventa sempre più diffuso. L’AI può infatti aiutare le aziende a individuare, prevenire e gestire le violazioni cyber in modo più efficiente, veloce e accurato rispetto alle soluzioni tradizionali. 


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