Neuralink, chip in un cervello… robot

Neuralink, la società di neuroscienza fondata da Elon Musk insieme a un nutrito gruppo di imprenditori nel 2017, ha condiviso su Twitter una foto che documenta gli sviluppi dei primi test per impiantare chip nel cervello delle persone. Per ora, nessuna sperimentazione su esseri umani: il chip è stato impiantato in un cervello artificiale, anzi […]

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Neuralink, chip in un cervello… robot

Immagine tratta dal profilo Twitter di Neuralink

Neuralink, la società di neuroscienza fondata da Elon Musk insieme a un nutrito gruppo di imprenditori nel 2017, ha condiviso su Twitter una foto che documenta gli sviluppi dei primi test per impiantare chip nel cervello delle persone. Per ora, nessuna sperimentazione su esseri umani: il chip è stato impiantato in un cervello artificiale, anzi in una ‘persona artificiale’.

L’esperimento permetterà di studiare, almeno in parte, gli effetti su un modello di struttura neuronale. Poche ore fa, lo stesso canale Twitter ha diffuso un video che mostra anche un momento dei test per misurare la resistenza fisica dei chip.

Poche le informazioni divulgate, ma abbastanza per raccontare al mondo che la società è attiva e procede nei suoi progetti.

Le ambizioni di Neuralink

L’obiettivo dichiarato di Neuralink è di creare dispositivi in grado di trattare gravi patologie cerebrali nel breve termine, seguendo l’ambiziosa visione del potenziamento umano, altrimenti noto come transumanesimo.

L’idea alla base della società nasce in parte dal concetto fantascientifico del ‘laccio neurale‘, citato nell’universo immaginario del Ciclo della Cultura, una serie di romanzi scritti da Iain Banks. E non è l’unica startup che persegue obbiettivi simili, negli USA anche l’azienda Synchron è impegnata nella ricerca per creare e impiantare un’interfaccia cervello-macchina efficace.

Un paio di anni fa, Neuralink ebbe un momento di grande notorietà in seguito alla diffusione di un video che mostrava un macaco impegnato in una partita di pong, muovendo la barra sullo schermo solo con la forza del pensiero, veicolata da un chip impiantato.

Dalla vision alle indagini

Secondo Elon Musk, l’obiettivo a lungo termine è di raggiungere una ‘simbiosi’ con l’intelligenza artificiale. Un’integrazione uomo-AI è il modo più sicuro, secondo l’imprenditore, per scongiurare una minaccia per l’umanità.

Musk mira nel tempo a collegare l’AI con impianti capaci di interfacciarsi a software e dispositivi diversi a velocità estremamente elevate, permettendo evoluzioni di strumenti già esistenti, come neuroprotesi, che consentano alle persone disabili di controllare arti protesici.

La sede di Neuralink è situata nel Mission District di San Francisco e, curiosamente, condivide lo stesso edificio con OpenAI, altra azienda co-fondata da Elon Musk alla quale oggi l’imprenditore sudafricano ha iniziato una concorrenza sfrenata con il lancio della su xAI. In questi anni, l’azienda ha spesso svolto ricerche in collaborazione con l’Università della California, Davis.

Nel 2022, Neuralink era finita sotto indagine da parte del dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti per violazione dell’Animal Welfare Act, con l’accusa di avere ucciso nel 2018 almeno 1.500 cavie animali, comprese pecore, maiali e scimmie. I motivi sarebbero dipesi dalle pressioni lavorative imposte da Musk sul team per raggiungere risultati più velocemente e che avrebbero portato a decisioni avventate ed errori, come chip celebrali di dimensioni sbagliate o l’uso di colle chirurgiche non adeguate.

Questione di strategia

Ad ogni modo, a fine maggio di quest’anno, la startup aveva annunciato di aver ottenuto l’autorizzazione dalla FDA (Food and Drug Administration) per cominciare ufficialmente i test di impianto dei chip nel cervello umano. Dopo il tweet di qualche giorno fa, non sono mancate proprio da Twitter alcune candidature da parte di utenti per fare da ‘cavia‘ per le prime vere sperimentazioni sulle persone.

Queste ultime (seppur vaghe) news da Neuralink, che seguono di poco l’annuncio di xAI, sono probabilmente da ricondurre a una strategia di Musk per posizionarsi commercialmente nel vasto universo dell’AI. Se negli ultimi mesi era parso tra i più cauti, oggi si presenta, almeno in superficie, come il più intraprendente tra gli operatori sul mercato.

Immagine in evidenza tratta dal profilo Twitter di Neuralink


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