Si è molto parlato della nuova creatura di Elon Musk, questa (a detta dei creatori) sensazionale xAI, fondata in Nevada nel mese di maggio; ma quali sono i dettagli di questa startup che nell’intenzione dell’imprenditore rivoluzionerà il mondo delle intelligenze artificiali?
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Le premesse
La diretta audio su Twitter Spaces che Musk ha tenuto il 14 luglio per presentare il progetto ha risposto ad alcune questioni svelando qualche elemento in più e approfondendo il pensiero del creatore sull’intelligenza artificiale in generale.
Il giornalista Eddie Krassenstein ha presentato un sunto per punti su Twitter, ritwittato anche dallo stesso profilo aziendale della neo startup.
Oltre a Musk e al cofondatore Greg Yang, era presente durante la diretta l’intero team, che comprende sviluppatori e sistemisti provenienti da Deep Mind di Google, OpenAI e Tesla.
Intanto, sappiamo che tra pochi giorni dovrebbe arrivare qualche informazione aggiuntiva sulle tempistiche di rilascio, ancora un po’ fumose.
Musk ha ammesso che uno dei primi stimoli per la creazione di xAI è stato semplicemente fare concorrenza a OpenAI (dal lui cofondata nel 2015). Come già svelato nei giorni scorsi, l’obiettivo di xAI (di cui TruthGPT sembra essere null’altro che una prima prova tecnica) sarà quello di costruire una AGI con lo scopo di comprendere l’universo.
Le AGI sono AI ancora solo teoriche, in grado di apprendere e capire un qualsiasi compito intellettuale che può imparare un essere umano. Secondo lo scienziato e futurologo Ray Kurzweil, arriveranno entro il 2029 e Musk è decisamente d’accordo con lui.
Verità oltre la morale
Con il suo team, Musk è giunto alla conclusione che il modo migliore per raggiungere l’obiettivo garantendo la maggiore sicurezza fosse elaborare una AI ‘massimamente curiosa di verità‘, cercando di ridurre l’errore tra ciò che si pensa sia vero e ciò che è effettivamente vero.
A prima vista, questa potrebbe sembrare una missione pericolosa. Ma Musk pare essere sensibile su questo tema. Fin dal famoso appello con la richiesta di attesa per riflettere sulla pericolosità dell’AI, l’imprenditore non ha cessato di temere il sopravvento della tecnologia generativa sull’umanità, utilizzando anche espressioni limite come ‘terza guerra mondiale’.
Lui e i suoi sono giunti alla conclusione che il modo migliore per evitare questa deriva sia impostare l’AI sulla ricerca della verità, senza limiti di una morale precostituita che ne renderebbe vana ogni occasione di sana evoluzione.
Secondo Musk, le altre AI sono progettate per mentire in quanto programmate per rispondere in modo edulcorato. Ha sottolineato più volte il pericolo significativo di addestrare le intelligenze artificiali al politicamente corretto. Il progetto xAI istruirà l’intelligenza artificiale a dire ciò che crede sia vero; i creatori sanno che questo comporterà alcune critiche, ma rivendicano la scelta.
Per un’intelligenza digitale, ne sono convinti, l’uomo risulterebbe più interessante dello spazio stesso per via della sua unicità.
«L’umanità è molto più interessante di ciò che non lo è, quindi è il modo più sicuro per creare una AI».
Problemi complessi e super AI
Nel corso dell’evento virtuale, si sono toccati anche temi che solitamente associamo alla fantascienza e sui quali xAI potrebbe permetterci di fare luce.
Come domande sulla natura della gravità e sul perché non ci siano evidenze della presenza di alieni. Musk ha citato il paradosso di Fermi (se la quantità di sistemi solari ci fa pensare che la vita nell’universo possa esistere, perché non ne abbiamo alcuna prova?) non escludendo che altre forme di coscienza oltre a noi possano non esistere del tutto nella nostra galassia. Greg Yang ha aggiunto che le scoperte matematiche raggiungibili da xAI potrebbero aprire nuove prospettive su dilemmi scientifici come la ‘Teoria del tutto‘. Secondo le previsioni dei fondatori queste conoscenze matematiche agiranno anche sulla quantità della potenza calcolo dell’AI: al suo sviluppo corrisponderà anche un’ottimizzazione della stessa. Ma sembra che i problemi complessi che il team sia più propenso a cercare di risolvere siano quelli che ancora non conosciamo. “Ciò che crediamo di capire – ha detto Musk – è in realtà molto meno di quanto pensiamo”.
Un passaggio molto interessante è quello inerente ai dati. Musk e i suoi danno per scontato che i dati forniti dalle persone e ai quali una AI può avere accesso si esauriranno con il tempo. A un certo punto, l’AI dovrà dunque generare i propri contenuti e accedervi autonomamente per proseguire la propria evoluzione, andando cioè a iniziare un processo di ‘auto-alimentazione’.
Si è inoltre parlato di regolamentazione, che Musk auspica. Per quanto riguarda gli USA, non ritiene inoltre che la vice presidente Kamala Harris sia la persona migliore per discuter di legislazione, ma è disponibile a confrontarsi con lei. Il CEO è infine convinto che anche la Cina presenterà una propria regolamentazione sull’AI.
Le possibilità offerte da xAI saranno messe al servizio sia di Tesla (il CEO ha citato il beneficio nell’uso della guida autonoma) che di Twitter. Musk ha inoltre svelato che le aziende concorrenti hanno usato illegalmente i dati di Twitter per l’addestramento dei loro modelli e che sono stati imposti limiti alla possibilità di esportarne. Anche xAI utilizzerà ovviamente i tweet per il training.
L’idea che Musk ha dell’AI è piuttosto totalizzante. La ‘X’, già utilizzata in SpaceX, rappresenta la sua visione di una cosiddetta ‘everything app’, un singolo software che possa essere utilizzato per tutti gli scopi della vita quotidiana e del lavoro e che comprenda anche l’intelligenza artificiale. Ma la visione del magnate non sta raccogliendo il favore di tutti. Sam Altman, CEO di OpenAI e concorrente, avrebbe definito la notizia di presentazione di xAI “preoccupante”.
Non si dimentichi che, nel mentre, è più accesa che mai anche la sfida Musk/Zuckerberg, che si fronteggiano a colpi di dichiarazioni pubbliche più o meno improbabili su una fantomatica lotta corpo a corpo nel Colosseo. Eppure, c’è chi sostiene che una trattativa milionaria per uno spettacolo così grottesco sia già in corso.