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L’intelligenza artificiale è diventata parte integrante anche della nostra vita quotidiana: la usiamo ogni giorno, in modo più o meno consapevole. Una presenza sempre più ‘invadente’, tanto che con il passare del tempo sono iniziate a emergere le prime domande sull’eticità dei sistemi di AI. Interrogativi che, al giorno d’oggi, non interessano solo l’ambito accademico, ma l’intera società.
L’AI non conosce i principi di giusto o sbagliato, a meno che non le vengano imposti dall’uomo, ma è programmata per imparare dai dati e dall’esperienza: un fenomeno dai risvolti potenzialmente imprevedibili.
L’etica risente dei sistemi culturali, varia a seconda della latitudine e della storia di una società. È possibile selezionare a priori quale etica adottare per l’AI?
Una volta scelta, ammesso che sia possibile, per verificare che venga applicata correttamente occorre stabilire il ruolo del controllore.
Il tema dell’etica dell’intelligenza artificiale deve quindi essere affrontato a livello fondativo. È un processo iniziato tempo fa con le leggi sulla robotica di Asimov, ma che ora, con lo sviluppo dei sistemi sempre più complessi di AI, non può essere rimandato. Serve un sistema etico definito, trasparente, chiaro e verificabile. Non un sistema implicito, come per esempio accade attualmente con i social network. È necessario stabilire sin da subito regole e ruoli.
AI news è un progetto di Reputation Manager che nasce in questo contesto, con l’obiettivo di fornire un quadro sullo stato dell’arte dell’Intelligenza Artificiale e sui suoi sviluppi futuri, con un occhio di riguardo proprio al tema etico.
Consapevoli del ruolo che l’AI può avere nel progresso della società in cui viviamo, i nostri articoli nascono da un approfondito lavoro di ricerca e analisi e non vogliono solo raccontare le applicazioni dell’AI, ma aprire una finestra su questo mondo. Un compito al tempo stesso arduo e delicato che non può esaurirsi in poche righe.
Al tema dell’etica dell’intelligenza artificiale abbiamo infatti dedicato un’intera sezione. La nostra opera di comprensione e racconto dell’AI si basa su due pilastri: la multidisciplinarietà dell’AI e il suo rapporto con l’uomo.
L’intelligenza artificiale non è un monolite, ma si compone di diversi moduli. Allo stesso modo, il racconto dell’AI non può assumere un solo punto di vista. Deve essere multidisciplinare, accogliendo principi, competenze e finalità tra tutti i diversi campi interessati da questo grande cambiamento: quello sociale, politico, economico, accademico e industriale.
In particolare, si sottolinea l’importanza della supervisione umana. Al di là della questione normativa, non è possibile affrontare rischi e problemi etici senza l’intervento umano. Solo la sinergia tra AI e supervisione umana può infatti garantire che l’efficienza tecnica delle macchine non valichi quei confini etici ritenuti invalicabili proprio dalla società umana.
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