Negli ultimi giorni, la startup cinese DeepSeek è finita al centro di una controversia internazionale. OpenAI, l’azienda statunitense nota per lo sviluppo di ChatGPT, ha accusato DeepSeek di aver utilizzato i propri modelli linguistici per addestrare il proprio sistema di intelligenza artificiale, sollevando sospetti di violazione della proprietà intellettuale.
Le accuse di OpenAI
Secondo OpenAI, DeepSeek avrebbe impiegato una tecnica nota come “distillazione” per addestrare il suo modello linguistico, denominato DeepSeek V3. Questa pratica, se confermata, potrebbe costituire una scorciatoia per ottenere risultati avanzati a costi ridotti, ma solleva questioni etiche e legali riguardanti la proprietà intellettuale.
Cos’è la distillazione
La distillazione è una tecnica utilizzata nell’ambito dell’intelligenza artificiale per trasferire conoscenza da un modello di grandi dimensioni (noto nel contesto come “teacher”) a uno più piccolo e leggero (chiamato “student”). Il processo prevede che il modello “student” impari a replicare il comportamento del modello “teacher”, spesso utilizzando le sue risposte come dati di addestramento. Questo approccio consente di creare modelli più efficienti in termini di risorse computazionali, mantenendo al contempo elevate prestazioni.
Perché la distillazione è problematica
Sebbene la distillazione offra vantaggi significativi in termini di efficienza, la sua applicazione solleva preoccupazioni riguardanti la proprietà intellettuale. Utilizzare un modello preesistente come “teacher” potrebbe violare i diritti dell’azienda che lo ha sviluppato, soprattutto se il modello “student” viene commercializzato in concorrenza diretta. È esattamente, secondo l’accusa, il caso di DeepSeek: aver utilizzato ChatGPT di OpenAI come modello “teacher” per addestrare il proprio sistema, senza autorizzazione, ottenendo così un vantaggio competitivo sleale.
Complesse implicazioni
Se le accuse fossero confermate, DeepSeek potrebbe affrontare gravi conseguenze legali e reputazionali. La questione evidenzia la necessità di una regolamentazione chiara sull’uso delle tecniche di distillazione e solleva interrogativi sull’equilibrio tra innovazione tecnologica e tutela della proprietà intellettuale.
In conclusione, mentre la distillazione rappresenta una metodologia potente per lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale più efficienti, è fondamentale garantire che il suo utilizzo avvenga nel rispetto delle leggi sulla proprietà intellettuale e degli standard etici del settore.