Ѐ il caso di segnarci questo nome: Honor. L’azienda cinese, nata originariamente come costola di Huawei e oggi colosso dei device in Cina, ha presentato la nuova serie di smartphone Honor Magic 6, progettata attorno ad un’intelligenza artificiale innovativa, completamente personalizzata e molto intuitiva (anche troppo).
I temi trattati all’interno dell’articolo
Vicino alla magia
L’intelligenza artificiale degli smartphone Honor legge i messaggi degli utenti intuendo in tempo reale i loro bisogni e completa il tutto con una capacità di interpretare anche i segni non verbali e non scritti, per esempio analizzando lo sguardo o le espressioni facciali colti dall’obbiettivo. In base all’interpretazione delle informazioni fornisce poi suggerimenti utili, per esempio proponendo ristoranti da prenotare, cibo da ordinare, oppure comparando pacchetti per viaggi aerei. Un vero e proprio assistente personale, parzialmente autonomo. L’azienda chiama questo insieme di funzioni ‘Magic Portal‘ e in effetti un tale livello di previsione e assistenza richiama capacità quasi sovrannaturali.
Lo sguardo dell’utente potrà essere usato che per utilizzare diverse applicazioni, che si attiveranno o renderanno disponibili in base all’orientamento degli occhi sullo schermo.
Così come Samsung con la serie S24, la cinese Honor intende affermarsi nell’integrazione dell’AI con i device portatili, confermando l’inizio di un’era in cui gli assistenti digitali saranno sempre più presenti in ogni azione quotidiana delle persone.
Le leggi cinesi sulla privacy, ben meno stringenti rispetto all’Europa, hanno permesso la creazione e la commercializzazione di un’AI che per molti versi potremmo definire non solo invasiva, ma quasi inquietante.
Apple: ossessione cinese
George Zhao, CEO dell’azienda, non nasconde la sfida principale è rivolta a Apple, considerata storicamente l’azienda da fronteggiare sul terreno degli smartphone. Le cronache della presentazione della nuova serie riportano addirittura di video appositamente dedicati alla faida commerciale tra le due aziende, in cui nuovi device di Honor rompono gli schermi dei prodotti Apple.
L’ossessione di Honor per Apple è figlia di una visione radicata nel tech cinese secondo cui l’azienda creata da Steve Jobs incarnerebbe il vertice tecnologico degli USA e quindi il principale nemico da affrontare. Probabilmente è una visione viziata da ragioni politiche e storiche.
Nella corsa alla leadership dell’intelligenza artificiale, in realtà, l’azienda di Cupertino risulta proprio essere la grande assente. Per quanto rimanga tra le leader indiscusse nella produzione e diffusione degli smartphone e si susseguano da mesi voci su prodotti in lavorazione, per adesso Apple ha scelto una posizione ancora attendista sull’innovazione AI.
Piuttosto, questi nuovi super smartphone di Honor con intelligenza artificiale integrata vanno a competere, al momento, con le nuove creature della sudcoreana Samsung, la serie S24 presentata al mondo come il primo “vero” smartphone con modelli di linguaggio generativo integrati all’interno del sistema operativo.
Il freno europeo
Honor è già presente nel mercato europeo (in Europa rappresenta circa il 5,3% del mercato degli smartphone) ma non è chiaro quando questi nuovi prodotti AI saranno inseriti nel mercato occidentale.
Le limitazioni europee per proteggere la privacy rendono difficile la penetrazione di un prodotto con caratteristiche così invasive, peraltro cinese e assimilabile ai rischi di spionaggio e di accumulo dati. Secondo Zhao l’azienda ne starebbe studiando delle versioni apposite per il mercato non orientale. Indipendentemente dalla sua diffusione occidentale o meno, l’intelligenza artificiale in questo smartphone crea un precedente che influenzerà il mercato intero.