In occasione del lancio della rivoluzionaria linea S24 (ossia i primi smartphone progettati completamente intorno all’intelligenza artificiale, annunciati da Samsung pochi giorni fa) Tae Moon Roh, capo della divisione Mobile Experience dell’azienda sudcoreana, ha prospettato un futuro in cui gli utenti potrebbero dover pagare per le applicazioni generative.
Le funzioni AI dello smartphone rimarranno gratuite per due anni, ma non è chiaro cosa avverrà dopo, visti gli enormi costi della tecnologia generativa. “Man mano che le tecnologie di Mobile AI si svilupperanno, porteranno a costi crescenti – ha spiegato Roh – I consumatori diversificheranno i loro bisogni. E a qualcuno potrebbero interessare performance migliori, anche a pagamento. Quello che dovremo fare è guardare ai bisogni degli utenti e tenere tutti i fattori in considerazione prima di decidere». Le dichiarazioni di Roh sollevano più in generale interrogativi importanti ancora poco affrontati: quanto sul lungo periodo l’AI si rivelerà sostenibile economicamente per una diffusione capillare?