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Il primo paper di OpenAI for Science
Il team di OpenAI for Science, l’iniziativa di OpenAI che ha lo scopo di mettere l’intelligenza artificiale d’avanguardia dell’azienda al servizio della ricerca scientifica, ha sintetizzato i primi risultati su come il modello di GPT-5 può essere applicato efficacemente alla ricerca scientifica. Evidenze che sono state raccolte nel primo paper del team dal titolo “Early science acceleration experiments with GPT-5” redatto in collaborazione con università e laboratori nazionali, tra cui Vanderbilt, UC Berkeley, Columbia, Oxford, Cambridge, Lawrence Livermore National Laboratory e The Jackson Laboratory.
Il documento ricostruisce i primi casi studio in cui GPT-5 è stato messo a disposizione dei ricercatori per aiutarli a sintetizzare in modo innovativo risultati già noti, portare avanti revisioni della letteratura scientifica, velocizzare calcoli complessi e sviluppare nuove dimostrazioni di proposizioni irrisolte. Non solo le applicazioni efficaci, ma anche i limiti del modello sono stati sottolineati dalla società, con l’obiettivo di restituire con trasparenza una visione su ciò che questi sistemi possono o non possono fare oggi in ambito di ricerca.
GPT-5 nella ricerca scientifica
In uno studio di biologia condotto da Derya Unutmaz, M.D, GPT-5 è stato in grado in pochi minuti di spiegare la probabile causa di un mutamento delle cellule immunitarie umane su cui alcuni scienziati si erano soffermati per mesi senza giungere ad una spiegazione convincente. Il modello non solo ha identificato la causa, ma ha anche suggerito un esperimento che l’ha poi confermata, dimostrandosi uno strumento efficace nel campo sanitario per comprendere rapidamente alcune patologie con anticipo e sviluppare dei trattamenti a riguardo.
In campo matematico, GPT-5 è stato efficacemente utilizzato dai ricercatori Mehtaab Sawhney e Mark Sellke, bloccati sull’ultimo passaggio nella risoluzione di un problema originariamente formulato dal matematico ungherese Paul Erdos. GPT-5 ha contribuito a portare a termine la dimostrazione suggerendo un’idea risolutiva, presentandosi come un supporto efficiente nel rafforzare le conoscenze matematiche alla base degli algoritmi e degli strumenti di sicurezza usati nella quotidianità.
Oltre a questo, GPT-5 è stato di supporto ai ricercatori dell’Università di Oxford Sébastien Bubeck e Christian Coester, trovando un chiaro esempio di come un metodo decisionale da loro utilizzato in robotica e routing sia fallibile, ed è stato utilizzato dal matematico Tim Gowers nella ricerca come partner scientifico per individuare rapidamente errori, casi mancanti e alternative più semplici in complessi problemi combinatori, perfezionare il ragionamento e risparmiare tempo.
Secondo OpenAI, questi casi studio mostrano dei primi segnali positivi su come l’AI possa essere messa al servizio della ricerca scientifica nel ruolo di tecnologia affidabile e su cui fare affidamento. In futuro l’azienda si aspetta un’espansione dell’applicazione dell’AI in casi come questi, con forme di scoperte sempre più profonde ed affidabili.
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