Dopo la causa a OpenAI, il New York Times sostituisce i suoi artisti con l’AI

Il New York Times starebbe licenziando oltre la metà del suo pluripremiato staff artistico a favore di applicazioni generative AI.
Dopo la causa a OpenAI, il New York Times sostituisce i suoi artisti con l’AI

Nel bel mezzo della nota causa legale del New York Times contro OpenAI e Microsoft per l’uso non autorizzato di contenuti coperti da copyright per addestrare l’intelligenza artificiale, hanno dell’incredibile le accuse giunte dal sindacato della testata (il New York Times Guild). Secondo le dichiarazioni, il Times starebbe licenziando oltre la metà del suo pluripremiato staff artistico a favore di applicazioni generative AI. Sarebbero ben 9 su 16 gli artisti coinvolti.

Una forma di tradimento

L’azione rappresenta una delle più massicce riduzioni di personale conseguenti all’AI fino ad ora, proprio mentre il settore dei media fa i conti con l’ascesa dell’innovativa tecnologia.

Gli appartenenti al sindacato accusano il venerabile giornale di anteporre i risparmi sui costi alla sostanza. Secondo una nota del sindacato intercettata da The Wrap, la scelta del NYT: “Riflette una mentalità che privilegia il taglio dei costi a scapito delle persone e della qualità del nostro lavoro“. Il sindacato ha ricordato la vittoria del giornale di nove medaglie d’oro dalla Society for News Design, suggerendo anche che in buona parte la sua posizione di eccellenza nel settore dei media dipenda proprio dagli artisti che creano i contenuti visivi.

Il Times ha puntato la sua reputazione sull’essere un portabandiera del giornalismo visivo e cartaceo onesto – ha dichiarato il redattore del dipartimento artistico Chris Kahley I professionisti qualificati del nostro dipartimento hanno svolto un ruolo fondamentale in questi sforzi“.

Pensavo fossimo migliori di così“, ha aggiunto con amarezza Audrey Razgaitis, direttore artistico freelance del Times, aggiungendo che licenziare chi ha reso il giornale una “vetrina visiva” è un gesto “crudele“.

Il software Claro

Come sottolinea The Wrap , questi tagli di posti di lavoro arrivano appena dopo la causa di un milione di dollari intrapresa dal giornale contro OpenAI. I tagli sarebbero dovuti all’adozione nella redazione dei software per creare grafiche e immagini con l’intelligenza artificiale, in particolare l’applicazione Claro.

In una dichiarazione, un rappresentante del NYT ha affermato che le informazioni sono state riportate in modo errato. Secondo la testata al personale del dipartimento artistico sono state offerte dimissioni volontarie e i tagli non dipendono dalla volontà di sostituire i lavoratori umani con l’intelligenza artificiale. Tuttavia, il giornale non ha nemmeno negato che sia in atto l’espansione dell’utilizzo di Claro nel processo di creazione dei contenuti.

Il Times ha già applicato l’AI per aiutare gli inserzionisti a individuare gli spazi editoriali migliori in cui posizionare i propri messaggi promozionali. Diversi mesi fa assunto un esperto per il coordinamento dell’intelligenza artificiale, Zach Seward, che ha creato un team per integrare l’AI nel modello giornalistico della testata.


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