L’AI Week chiude la sua sesta edizione – la terza in presenza – con oltre 17 mila presenze (+100% sul 2024), 8,7 mila visitatori unici, oltre 3.500 incontri di networking organizzati tra le aziende e più di 20 mila accessi nelle sale workshop. In termini digitali, inoltre, si contano 100 mila minuti di video visualizzati nell’edizione online condivisa sulla piattaforma AI Play e oltre 100 use cases ascoltati.
Ad arricchire l’evento, tenutosi a Rho Fiera Milano, oltre 500 speaker, di cui molti di portata internazionale come Zack Kass e Rory Flynn, e più di 180 sponsor, che hanno contribuito a numerose discussioni sulle tematiche più varie, dalla medicina alla politica, dall’astronomia alla customer care.
Interessanti i dati demografici: il 30% dei partecipanti è donna, il 77% dei presenti proviene dall’Italia – Lombardia in primis (57%), seguita dal Lazio (11%) – e la maggior parte dei partecipanti stranieri viene dalla Svizzera (38%) e dalla Germania (10%).
Abbiamo parlato con gli organizzatori, Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, che hanno condiviso con noi le loro impressioni a caldo sulla riuscita dell’evento.
Com’è andata? Siete soddisfatti?
Siamo sinceramente entusiasti. L’edizione 2025 di AI Week è stata la più ambiziosa e partecipata di sempre. Abbiamo registrato una presenza imponente: oltre 17 mila presenze e più di 35 mila collegati online, a testimonianza di un interesse ormai consolidato e maturo verso l’intelligenza artificiale.
Ma al di là dei numeri, che pure parlano chiaro, ciò che ci ha reso davvero orgogliosi è stato il livello del dialogo. Speaker di altissimo profilo, aziende innovative, istituzioni, startup, studenti, manager: tutti accomunati dalla voglia di confrontarsi, capire, e soprattutto costruire. Perché AI Week non è solo un evento: è un laboratorio, un acceleratore culturale che vogliamo mettere al servizio di tutti.

C’è qualcosa che vi ha sorpreso?
Sì, e forse è l’aspetto che più ci ha colpiti quest’anno: la qualità delle interazioni. Non solo i contenuti, ma la capacità delle persone di fare rete, di approfondire, di rimanere anche dopo gli interventi per parlare, discutere, creare nuove connessioni.
In un’epoca in cui si corre sempre, vedere così tante persone fermarsi per ascoltare con attenzione, fare domande mirate, proporre collaborazioni concrete è stato un segnale forte. È il segno che il mercato italiano sta maturando, e che l’intelligenza artificiale non è più percepita come ‘futuro lontano’ ma come strumento operativo, strategico, presente.
Quest’anno, ci sono stati diversi speaker internazionali, alcuni dei quali provenienti dalle società tech più rilevanti. Chi vorreste per la prossima edizione?
Più che puntare a un nome specifico, crediamo che il nostro obiettivo debba rimanere quello di creare un ecosistema di confronto e collaborazione tra i player più importanti dell’intelligenza artificiale, sia a livello nazionale che internazionale.
Per l’edizione 2026, ci auguriamo una partecipazione sempre più ricca e trasversale: dai rappresentanti delle big tech globali, che guidano l’innovazione tecnologica, fino agli attori istituzionali e regolatori che hanno il compito – sempre più urgente – di orientarne lo sviluppo in modo etico e sostenibile.
Vogliamo costruire un palco che sia il più possibile articolato, capace di far dialogare il mondo industriale con quello accademico, il business con la politica, l’Italia con il resto del mondo. Per questo, più che fare una ‘lista dei desideri’, lavoreremo per facilitare la presenza dei protagonisti chiave del cambiamento, ovunque essi operino.

A questo proposito, abbiamo già una data per l’AI WEEK 2026? Cosa ci possiamo aspettare?
Sì, possiamo già anticipare che l‘AI Week 2026 si terrà nuovamente a Milano il 19 e 20 maggio, e sarà un’edizione ancora più ambiziosa. Abbiamo previsto uno spazio espositivo grande il doppio rispetto a quello di quest’anno, perché vogliamo accogliere un numero crescente di attori del settore.
Ci aspettiamo infatti una presenza ancora più ampia da parte degli espositori internazionali, in particolare aziende e realtà emergenti provenienti da tutta Europa. Ma non solo: puntiamo a dare ancora più spazio e visibilità a un altro protagonista fondamentale dell’innovazione, ovvero le startup. Vogliamo che AI Week diventi una vera piattaforma di lancio per quelle nuove realtà imprenditoriali che nel frattempo nasceranno e cresceranno nel nostro continente, con l’obiettivo di trasformare l’AI Week da evento a ecosistema.

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