Il mondo della tecnologia è stato scosso da un’ondata di riassetti sui mercati finanziari, innescata dalle notizie e dal buzz di questo weekend sul nuovo modello di intelligenza artificiale generativa della startup cinese DeepSeek. L’innovazione presentata dall’azienda – un LLM open-source – ha fatto tremare le fondamenta del settore tech globale, mettendo in discussione il predominio tech statunitense.
Caratteristica vincente del modello di DeepSeek è la sua capacità di operare efficientemente su hardware meno sofisticato (e meno costoso), mantenendo comunque prestazioni competitive con i giganti del settore come OpenAI e Meta.
Questa svolta tecnologica ha causato un forte impatto sui mercati: i futures del Nasdaq 100 hanno registrato un crollo fino al 3,2%, mentre lo S&P 500 ha perso l’1,9%. L’impatto più significativo si è registrato su NVIDIA, il cui dominio nel settore dei chip per AI sembrava finora inattaccabile. Nonostante il mercato USA sia attualmente chiuso, il colosso ha registrato un calo di oltre il 10% in preapertura (dato in costante aggiornamento).
La notizia solleva interrogativi importanti sulla necessità degli ingenti investimenti in infrastrutture che hanno caratterizzato finora lo sviluppo dell’AI nella Silicon Valley. E l’emergere di DeepSeek sfida anche l’assunto che la tecnologia AI cinese sia significativamente indietro rispetto a quella americana. Nonostante le restrizioni commerciali imposte da Washington sui chip avanzati, l’azienda è riuscita a sviluppare un modello competitivo utilizzando tecnologia open-source.