Non solo la decisione di avviare una massiccia costruzione di data center nel paese coinvolgendo anche la società statunitense OpenAI, l’accordo siglato durante il viaggio di Donald Trump nei paesi del golfo farà sorgere negli Emirati Arabi Uniti il più grande campus di intelligenza artificiale al mondo fuori dal territorio degli Stati Uniti.
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Il grande progetto di tecnologia avanzata
Si tratta di fatto di un progetto di lunga data da collocare all’interno della partership fra Usa e EAU, osteggiato però fino a poche settimane fa a causa delle vicinanza commerciale e tecnologica fra lo stato del golfo e il principale rivale degli Stati Uniti, ovvero la Cina. La visita di Trump, che sul tema delle esportazioni di tecnologia sta allentando parzialmente le ferree regole imposte dal predecessore Biden a patto che vi sia un allineamento con principi e protocolli statunitensi in termini di sicurezza e cooperazione, ha permesso di finalizzare l’intesa.
Un’intesa che consentirà agli Emirati Arabi Uniti di avere un accesso più ampio, si stima una quota di 500mila unità, a chip statunitensi avanzati, un tema fino ad ora sempre ostacolato a causa delle politiche di restrizione imposte dagli Usa con l’obiettivo di limitare l’accesso cinese alla tecnologia. Il campus sarà costruito dall’azienda emiratina G42 con il supporto dello stato centrale, sorgerà nei pressi di Abu Dhabi e occuperà un’area complessiva di 25,9 chilometri quadrati per una potenza di 5 gigawatt.
L’occhio attento su Pechino
Anche tramite la marcata apertura degli Stati Uniti nei confronti dell’alleato emiratino, la priorità di ostacolare la Cina nella corsa all’AI rimane centrale. Secondo i termini dell’accordo infatti, i data center che sorgeranno nel paese con investimenti statunitensi saranno gestiti in maniera esclusiva dalle aziende statunitensi, che si occuperanno anche di offrire servizi di cloud nell’intera regione.
G42 e MGX, le società collegate allo stato scelte per guidare gli investimenti degli Emirati Arabi Uniti nell’intelligenza artificiale, hanno investito anche in aziende statunitensi come OpenAI e xAI di Elon Musk, mentre Microsoft lo scorso anno ha accettato di investire 1,5 miliardi di dollari in G42, a testimonianza di un importante livello di compartecipazione economica fra i due stati che hanno chiuso l’accordo.
Le due società hanno tra l’altro affermato che l’accordo era supportato da garanzie di sicurezza e che, sotto la pressione degli Stati Uniti, G42 aveva precedentemente iniziato a rimuovere l’hardware cinese che stava utilizzando. Nonostante questo però, nel paese rimangono presenti importanti aziende di Pechino come Huawei e Alibaba Cloud e la Cina è ad oggi ancora il principale partner commerciale degli EAU.

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