La generazione di video con intelligenza artificiale è tra le tecnologie più controverse, accusata di sfruttare contenuti protetti da copyright e consumare enormi quantità di energia. Ma la startup di Los Angeles Moonvalley vuole dimostrare che un’alternativa etica è possibile.
La società ha lanciato Marey, un modello “3D-aware” addestrato esclusivamente su film e video di pubblico dominio. L’iniziativa ha conquistato l’attenzione di Ed Ulbrich, veterano degli effetti visivi per film come Titanic e Top Gun: Maverick, che dopo essersi messo dalla parte degli scettici verso l’AI generativa ha scelto di unirsi all’azienda per contribuire a sviluppare il suo “modello pulito”.
«Niente pixel rubati, niente scraping di internet», ha dichiarato Ulbrich a Deadline. «È stato fatto in modo eccellente, ed è importantissimo che sia successo».
Anche nel campo dei chatbot emergono progetti simili: un team di ricercatori ha addestrato un LLM usando solo dati con licenza aperta o di pubblico dominio, ottenendo risultati paragonabili a modelli come Llama 1 e 2 di Meta.
Se confermati, questi approcci potrebbero smentire l’argomento diffuso tra i colossi tecnologici secondo cui sarebbe inevitabile attingere a opere protette per far avanzare l’AI.

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