Meta, la società madre di Facebook e Instagram, ha annunciato venerdì 14 giugno la sospensione dei piani per l’implementazione di strumenti di intelligenza artificiale in Europa, a seguito di una richiesta da parte della Commissione irlandese per la protezione dei dati (DPC).
La decisione segue la pressione del gruppo di difesa dei diritti digitali austriaco NOYB, che non solo ha accusato Meta di non fornire informazioni sufficienti sugli strumenti di AI senza chiedere il consenso degli utenti, ma ha anche accusato DPC di non opporsi con sufficiente determinazione al progetto dell’azienda. Meta pianificava di utilizzare post pubblici condivisi sulle sue piattaforme per addestrare modelli linguistici di intelligenza artificiale.
DPC ha dunque espresso preoccupazioni sulla trasparenza e sulla protezione dei dati degli utenti, impedendole di proseguire. La società si è detta “delusa” dalla richiesta del DPC, ma ha acconsentito a ritardare l’implementazione. NOYB ha sostenuto che gli utenti europei dovrebbero essere informati e chiedere il consenso prima di accedere alle nuove funzionalità di AI. “La legge sulla protezione dei dati dell’UE consente alle aziende di fare quasi qualsiasi cosa purché i loro utenti acconsentano“, hanno scritto.
Meta potrebbe dunque lanciare la sua tecnologia AI in Europa in un secondo momento, ma gli enti alla supervisione della sicurezza dei dati faranno di tutto per sia trasparente con gli utenti sul consenso.