Il settore retail del Vecchio Continente è entrato in una fase di accelerazione digitale segnata dall’“AI Excitement”, un’ondata di entusiasmo che spinge brand di ogni dimensione a incrementare gli investimenti in soluzioni basate sull’intelligenza artificiale. Un fenomeno fotografato dalle ricerche condotte da Espresso Communication per conto di QuestIT.
Le ultime proiezioni di Market Data Forecast indicano che il volume d’affari generato dall’AI applicata al commercio al dettaglio supererà i 4 miliardi di euro entro la fine del 2025, con un incremento del 18% rispetto al 2024 e un tasso di crescita annuale composto del 18% fino al 2033. Il mercato è guidato dalla Germania, che detiene il 22% del totale, seguita da Regno Unito, Francia e Italia, quest’ultima indicata tra le economie più dinamiche nel medio termine.
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Cresce la produttività e si riducono i costi
Non sono soltanto le prospettive di fatturato a trainare la trasformazione: un’indagine globale citata dal Financial Express rivela che i retailer che hanno già integrato l’AI nei processi interni hanno registrato nell’ultimo anno un aumento della produttività del 33% e una riduzione dei costi operativi del 67%. Più della metà dei professionisti del comparto utilizza strumenti di intelligenza artificiale da almeno tre anni, mentre il 67% di questi prevede di aumentare i budget dedicati entro i prossimi dodici mesi. Il 47% dei rivenditori al dettaglio attribuisce inoltre all’AI la nascita di nuovi prodotti e servizi creati su misura per i consumatori.
L’attualità delle parole di Peter Drucker – “L’innovazione è lo strumento specifico dell’imprenditoria, l’atto che favorisce il successo con una nuova capacità di creare benessere” – trova conferma nelle dichiarazioni di Francesco Elmi, International Marketing Manager di Vection Technologies, capofila del gruppo a cui appartiene QuestIT: “Avatar, AI Agent e piattaforme all’avanguardia: l’artificial intelligence è pronta per conquistare al 100% un settore in grande evoluzione come quello del retail”. Nella pratica quotidiana l’AI si traduce in algoritmi predittivi che affinano le previsioni di domanda, sistemi di robotic process automation capaci di gestire l’inventario e sincronizzare i dati tra canali fisici e digitali, nonché piattaforme di conversational AI che garantiscono assistenza 24 ore su 24 attraverso kiosk, app, telefono e WhatsApp.

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Uno sguardo al futuro
Guardando al prossimo decennio, gli analisti di QuestIT individuano tre direttrici di sviluppo: l’evoluzione degli AI Agent, veri e propri gemelli digitali dei consumatori capaci di anticiparne bisogni e preferenze; la diffusione di modelli “Retail as a Service”, cioè piattaforme cloud-native che integrano gestione inventariale, pagamento e logistica per lanciare nuovi format phygital in poche settimane; infine una sostenibilità data-driven, dove algoritmi e modelli predittivi ottimizzano consumi energetici, catena del freddo e rotte di consegna, riducendo contestualmente costi e impatto ambientale.
Se l’AI promette di ridefinire l’intero ciclo retail, resta centrale il fattore umano. Elmi lo ribadisce con fermezza: “Il progresso è inevitabile e sta a noi abbracciarlo per metterlo in pratica nel migliore dei modi. La tecnologia, pur essendo avanzata e sempre in costante miglioramento, non sostituirà mai i lavoratori in quanto tali, ma li supporterà al fine di svolgere le singole mansioni più velocemente e con massima precisione”.