Dopo il flop dei suoi device, l’azienda produttrice del dispositivo AI R1 Rabbit deve gestire una nuova importante polemica stavolta legata alla privacy degli utenti. È emerso infatti che tutti i dispositivi avrebbero registrato tutte le conversazioni e comunicazioni private tra gli utenti e i device senza consenso e senza che nessuno ne fosse informato. In più gli utenti hanno lamentato l’impossibilità di cancellare le informazioni.
I dati potevano così risultare potenzialmente accessibili a chiunque fosse entrato in possesso dell’R1 in caso di smarrimento, furto o rivendita.
Rabbit ha ammesso la falla e ha rilasciato un aggiornamento software che cancella automaticamente i dati degli utenti. Inoltre, l’azienda ha introdotto un’opzione di ripristino di fabbrica che consente agli utenti di cancellare manualmente tutti i dati dal dispositivo.
Di sicuro la vicenda mina ulteriormente la reputazione di un’azienda già affaticata da un anno difficile.