Alexa ‘fa parlare i morti’ | Weekly AI news #14

Alexa ‘fa parlare i morti’ | Weekly AI news #14

Weekly AI news è la rassegna stampa settimanale curata dai nostri editor sui temi più rilevanti legati all’AI. Sanità, legal, trasporti, innovazione, moda, ambiente: ogni settimana, una raccolta delle novità che stanno cambiando il mondo.

Il primo libro al mondo scritto da una macchina

Beta Writer, un algoritmo di apprendimento automatico progettato dai ricercatori dell’Università di Goethe di Francoforte, è stato il primo modello di machine learning al mondo ad aver scritto un libro, “Lithium-Ion Batteries”, pubblicato da Springer nel 2019. Il processo ha incluso l’elaborazione di una grande mole di informazioni tecniche, presenti in un database di articoli di ricerca poi riassunti in modo incrociato dall’algoritmo in 233 pagine, automaticamente divise in quattro capitoli, paragrafi e sotto-paragrafi.

L’intelligenza artificiale contro la siccità

È assistita dall’AI la piantumazione di 500 nuove piante d’olivo resistenti a Xylella – che, per loro natura, costituiscono una barriera naturale contro la desertificazione – nelle zone rurali brindisine da parte del Finish e Future Food Institute. Sulle piante, in particolare, verrà installata la tecnologia Daiki della startup siciliana SmartIsland, in grado di rilevare informazioni sul loro stato di salute e fabbisogno idrico.

Arriva Grace, un’infermiera androide empatica

La tecnologia è nata da una collaborazione tra l’azienda olandese SingularityNet e la Hanson Robotics di Hong Kong. Grace è in grado di “imitare a specchio le espressioni facciali dei suoi interlocutori con lo scopo di creare un rapporto davvero empatico”, spiega Janet Adams, Ceo di SingularityNet. Il robot sociale è inoltre dotato di tecnologie in grado di monitorare i parametri vitali dei pazienti e ciò potrà rappresentare un’importante risorsa all’interno dei reparti.

Alexa ‘fa parlare i morti’

Una nuova funzione sperimentale di Alexa, mostrata alla conferenza re:MARS di Las Vegas, permetterà all’assistente virtuale di parlare con la voce di chiunque e, quindi, anche di persone a noi care venute a mancare. Proprio nel corso della conferenza, infatti, è stato mostrato un video in cui Alexa legge una favola a un bambino con la voce della nonna morta. Al dispositivo basterà un minuto di registrazione per riprodurre qualsiasi timbro vocale. Una funzione interessante quanto – per molti – piuttosto inquietante.

L’intelligenza artificiale vale più di un miliardo

Nel 2021, il mercato dell’AI nel nostro Paese valeva circa 860 milioni di euro, ma la cifra è destinata a crescere nei prossimi anni. Si stima infatti che quest’anno raggiungerà quota 1.1 miliardi, arrivando a 1.4 miliardi nel 2023.

L’AI di Tim trasforma Venezia in una smart city

La società ha attivato in città la sua Smart Control Room, realizzata con il contributo di Olivetti, digital company del gruppo per le soluzioni IoT (internet of things). La cabina di regia cittadina è dotata di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale ed è in grado di gestire in tempo reale i servizi, la mobilità e la sicurezza della città, al servizio dell’Amministrazione comunale così come dei cittadini e dei visitatori.

Un medico su quattro visita anche a distanza

Con il Covid è aumentato l’uso della telemedicina tra gli operatori sanitari e questa tendenza è destinata a confermarsi a seguito dell’implementazione del Pnrr. Molti servizi si basano su tecnologie di AI. Tra questi, AIPod, una cabina di telemedicina a 360°. Il paziente/utente è guidato da istruzioni video nell’esecuzione di un check-up effettuato tramite sensori che rilevano 26 parametri vitali in soli sei minuti. I dati, successivamente elaborati da un algoritmo di intelligenza artificiale, consiglia poi, eventualmente, una visita telematica con uno specialista. Secondo il rapporto Digital Health Tech di Klecha & Co, il mercato globale della sanità digitale è cresciuto del 23% nell’ultimo anno, passando dai 175.6 miliardi di dollari del 2021 ai 216.7 miliardi del 2022. Si stima inoltre che raggiungerà quota 1.5 trilioni entro il 2030.

Gaia-X, il cloud europeo alternativo a quelli oltreoceano

Il progetto, avviato nel 2019, punta a entrare in un mercato la cui quota europea è inferiore al 15%. Un mercato oggi dominato da pochi operatori Usa. Si tratta di uno sforzo – quello europeo – importante per raggiungere una sorta di autonomia tecnologica, soprattutto se si considera che, nel corso del prossimo triennio, tra il 50 e il 70% dei servizi della Pubblica amministrazione sarà in cloud. All’interno del progetto Gaia-X, si sta ora lavorando all’armonizzazione di tutte le regole del settore, al fine di ottenere un unico regolamento.

A Genova, 40 milioni per RoboIt

Il polo tecnologico è stato lasciato nel 2021 da Cdp Venture capital insieme a Iit e Pariter Partners e con la collaborazione dell’Università Federico II di Napoli, la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e l’Università degli Studi di Verona. Hanno aderito anche Leonardo e Filse, la finanziaria della Regione Liguria. In Italia, sono oltre 104.000 le imprese che operano nella robotica (+10% nell’ultimo quinquennio), con un fatturato di circa cinque miliardi nel 2020. Il nostro Paese è inoltre il terzo al mondo per valore di esportazione di robot industriali e sesto per numero di unità robotiche e robot installati.

Intesa Sanpaolo rafforza i finanziamenti per la ricerca tecnologica

Gli investimenti annunciati dall’istituto di credito sono nell’ambito della ricerca relativa ai big data, alla mobilità sostenibile, alla tecnologia agricola e alle terapie geniche. Il gruppo bancario, guidato da Carlo Messina, è attualmente partner attivo di quattro Centri di ricerca nazionali, tra cui il Tecnopolo di Bologna.

I big data nella lotta alla povertà

La povertà non è considerabile mediante una metrica esclusivamente economica e diversi fattori ne determinano la possibile insorgenza. Molti sono i dati dei cittadini che devono essere tenuti in considerazione e osservati da vicino e l’intelligenza artificiale può giocare un ruolo importante nella loro elaborazione. Se opportunamente interpretati, i dati consentono infatti di individuare correlazioni tra gli aspetti multidimensionali della povertà, prevedendone addirittura il rischio. Lo sa bene la Fondazione Cariplo, che sostiene il progetto Artificial intelligence facing Multidimensional Poverty in ELderly. La condivisione di dati provenienti da fonti diverse permette così di interpretare al meglio le informazioni raccolte al fine di definire gli indicatori di povertà, utili soprattutto alla Pubblica amministrazione.

Digitale e green: cresce l’offerta formativa

Superano quota 5.200 i corsi di laurea proposti per l’anno accademico 2022/2023 dalle università italiane: 2.409 triennali, 2.515 magistrali e 343 magistrali a ciclo unico. Rispetto all’anno precedente, l’offerta si amplia con 180 nuovi corsi. A dominare le novità didattiche­ sono ancora il campo dell’ambiente e, soprattutto, quello del digitale. Per ingegneria e informatica, in particolare, prendono piede i corsi dedicati alle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e l’automazione industriale.

I reati nel metaverso: quali possono essere commessi?

Il mondo ‘reale’ e quello virtuale sono sempre più interconnessi e integrati. Quello che fino a qualche anno fa sarebbe stato considerato un universo completamente distaccato da quello concreto è ora parte integrante delle nostre vite. Questo lo rende un’estensione della realtà, un ambiente in cui compiamo azioni e ci relazioniamo con gli altri. L’aspetto sociale è però un elemento di difficile gestione. Cosa succede quando a essere violati sono i diritti di un avatar che ci rappresenta e interagisce a 360 gradi in un mondo realistico e legato alle nostre vite? In questo articolo, cerchiamo di fare una panoramica sui reati potenzialmente configurabili nel mondo virtuale.

Macchine al lavoro: applicazioni e limiti dell’intelligenza artificiale

Molte sono le preoccupazioni che sorgono dal rapporto tra uomo e macchina. C’è chi ritiene che, presto o tardi che sia, l’AI prenderà il sopravvento sugli esseri umani e chi pensa invece che la singolarità non sia poi così vicina. Una preoccupazione fondata è quella relativa all’occupazione, soprattutto a seguito degli sviluppi tecnologici degli ultimi anni. Molti sistemi intelligenti, infatti, sono in grado di eseguire efficacemente compiti tipicamente svolti da lavoratori umani e, spesso, anche meglio e più velocemente. Ma quali sono i limiti dell’AI? Ne trattiamo in questo articolo.


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