ChatGPT, prove di intesa | Weekly AI news #50

ChatGPT, prove di intesa | Weekly AI news #50

Weekly AI news è la rassegna stampa settimanale curata dai nostri editor sui temi più rilevanti legati all’AI. Sanità, legal, trasporti, innovazione, moda, ambiente: ogni settimana, una raccolta delle novità che stanno cambiando il mondo.

Blocco ChatGPT, prove di intesa mentre altri Paesi seguono l’esempio italiano

Ieri sera, 5 aprile, si è tenuto un incontro in videoconferenza tra i rappresentanti di OpenAI, società sviluppatrice di ChatGPT, e il Garante per la protezione dei dati personali italiano. Un incontro conclusosi, come annunciato dallo stesso Garante, con l’impegno, da parte della società, di “inviare al Garante entro oggi (6 aprile, ndr) un documento che indichi le misure che rispondano alle richieste dell’Autorità”

L’appuntamento segue la decisione presa la scorsa settimana dall’autorità amministrativa indipendente di imporre temporaneamente delle restrizioni alla piattaforma nel trattamento dei dati degli utenti italiani. Un’iniziativa condivisa anche da altri Paesi, tra cui Germania, Irlanda e Canada, che starebbero ora valutando di seguire l’esempio italiano.

AI news | L’AI entra in guerra: una sfida etica e geopolitica

Ancora una volta l’Europa non guida, ma insegue. Peggio, viene colta di sorpresa. Con l’intelligenza artificiale si ripete l’errore strategico commesso quando ha mancato del tutto la rivoluzione social governata saldamente dagli Usa (Google, Facebook, Twitter…). Ora arriva la ‘rivoluzione AI’, ancora una volta da oltreoceano. E non è un caso: i colossi digitali hanno creato un ecosistema di idee, di ricerca e di massicci investimenti del tutto assente in Europa. Insomma, oggi chi perde un treno importante rischia di perdere anche i successivi.

L’AI è già attorno a noi da tempo, in forme apparentemente innocue come Netflix, che ci suggerisce le serie, o ChatGpt che ci dà risposte stupefacenti. Ma questa è solo una parte, un’altra parte è molto più seria e può avere conseguenze radicali anche nei futuri equilibri geopolitici.

(Articolo pubblicato sul numero di marzo di Prima Comunicazione)

ChatGPT è davvero bloccato?

Il servizio di OpenAI risulta inaccessibile nel nostro Paese dal 31 marzo, ma non mancano utenti che propongono online alternative e soluzioni per ‘aggirare’ la restrizione imposta dal Garante. 

Tra le più comuni di quelle condivise sul web, l’utilizzo di VPN che permettono di ‘localizzarsi’ virtualmente in un altro Paese, dove ChatGPT non è (ancora) stato bloccato. Un altro aspetto da tenere in considerazione è che anche Bing Chat di Microsoft si basa su GPT-4 di OpenAI, seppur con alcune limitazioni e differenze. Da non dimenticare, poi, che il Playground di OpenAI è ancora disponibile. 

Alternativamente, esistono piattaforme online che offrono servizi simili. Tra queste, spicca per ‘ironia’ il nome PizzaGPT: “OpenAI ha chiuso l’accesso a ChatGPT dall’Italia in seguito alle contestazioni del Garante della privacy – si legge sul sito – PizzaGPT utilizza le stesse API di ChatGPT, ma non registra nessun tipo di dato da parte degli utenti” (qui ulteriori informazioni). 

Altre piattaforme simili includono poe.com, nat.dev, typingmind.com, chatkit.app e molte altre.

Una libreria di prompt per ChatGPT

Nel canale Discord di OpenAI, c’è una sezione chiamata “prompt-library”, che presenta moltissimi esempi di prompt che permettono di sfruttare al meglio le capacità del chatbot intelligente, ‘trasformandolo’ a seconda delle esigenze. 

Tra i più interessanti, un prompt che rende ChatGPT un tutor personale che può insegnare qualsiasi materia. 

Perplexity.ai, un motore di ricerca gestito dall’AI

Perplexity.ai è un motore di ricerca basato sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo della piattaforma è permettere agli utenti di trovare informazioni accurate (con tanto di fonti linkate) su qualsiasi argomento. 

La modalità di funzionamento è ibrida: la ricerca avviene a partire da un prompt in linguaggio naturale e le risposte sono strutturate in modo tale da offrire possibilità di approfondimento. 

La fotografa Zanon: “Il mio bellissimo (ma falso) reportage dall’Ucraina”

Un reportage sulla vita in un Paese distrutto dalla guerra, fotografie ricche di drammaticità ed emozioni, ma sono tutte finte. O meglio, create dall’intelligenza artificiale di Midjourney.  

È l’esperimento della fotografa Barbara Zanon, che ha realizzato un intero servizio fotografico dell’invasione ucraina dal proprio computer. 

Una fotografia realizzata con l'AI da Barbara Zanon
Una fotografia realizzata con l’AI da Barbara Zanon

Bill Gates: “Mettere in pausa AI non risolverebbe le sfide”

Secondo il fondatore di Microsoft, Bill Gates, sospendere lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, come chiesto da Elon Musk e da molti altri esperti del settore, non risolverebbe le sfide sociali poste dell’AI

Per Gates, infatti, è più importante “concentrarsi su come utilizzare al meglio gli sviluppi dell’AI, poiché sarebbe difficile capire come una pausa potrebbe funzionare a livello globale”. 

Depositata in Lombardia una proposta di legge scritta da ChatGPT

Il gruppo regionale lombardo del Pd ha presentato una proposta di legge scritta da ChatGPT e diretta alla regolamentazione dello stesso chatbot. 

Una provocazione per stimolare il dibattito su un tema attuale e di particolare importanza.


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