La piccola impresa fotovoltaica Wolf River Electric, con sede in Minnesota, ha citato in giudizio Google per diffamazione dopo che la funzione “AI Overviews” – quella che realizza riassunti dei principali risultati di ricerca – avrebbe inventato accuse nei suoi confronti, provocando la cancellazione di contratti e un grave danno all’immagine. L’azienda chiede tra i 110 e i 210 milioni di dollari di risarcimento.
Le allucinazioni dell’algoritmo
Secondo l’atto di citazione, digitando “Wolf River Electric lawsuit”, compariva un riepilogo automatico che sosteneva – con una certa aura di sicurezza e link apparentemente autorevoli – che la società fosse stata denunciata dal procuratore generale del Minnesota per pratiche di vendita ingannevoli. Nessuna delle fonti citate faceva però menzione di un procedimento a carico di Wolf River.
Le false affermazioni hanno spinto alcuni clienti a guardare altrove e l’azienda avrebbe perso diversi contratti, tra i quali un progetto da 150 mila dollari, con un impatto economico documentato nelle “ricevute” allegate alla causa.
Dal tribunale statale a quello federale
Presentata a marzo nella contea di Anoka, la causa è stata trasferita a un tribunale federale, aprendo un terreno legale ancora poco esplorato sul tema della responsabilità civile in campo AI.
“Questa causa non serve solo a difendere la nostra reputazione: è una battaglia per equità, verità e responsabilità nell’era dell’intelligenza artificiale”, ha dichiarato il general counsel Nicholas Kasprowicz.
Google, da parte sua, nega la diffamazione: “La stragrande maggioranza delle nostre AI Overviews è corretta, ma possono capitare errori; li abbiamo corretti appena li abbiamo individuati”, ha spiegato l’azienda in un deposito difensivo.

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