OpenAI, torna il progetto Q* ma ora si chiama Strawberry: l’AI quasi umana

Il progetto Q* era un po' sparito dai radar: OpenAI l'avrebbe trasformato in Strawberry e una demo ai dipendenti sarebbe già stata mostrata.

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OpenAI, torna il progetto Q* ma ora si chiama Strawberry: l’AI quasi umana

Secondo documenti interni provenienti da OpenAI che starebbero circolando tra le redazioni di diversi portali di informazione, su tutti Bloomberg e Reuters, l’azienda sarebbe tornata sul misterioso progetto Q*, ora rinominato Strawberry.

Progetto Top Secret

Dell’esistenza del progetto Q*, mai ufficialmente confermata da Altman ma nemmeno smentita, si era vociferato alla fine del 2023. Si tratterebbe di un’AI in grado di riprodurre un’intelligenza “quasi umana”, la prima concretizzazione della cosiddetta AGI, intelligenza artificiale generale. Più che essere una semplice variazione di nome, il nuovo progetto sembrerebbe una nuova fase. Vedrebbe Q* come algoritmo principale di un sistema più ampio dal nome Strawberry. Reuters ha interpellato una fonte rimasta anonima che ha descritto il progetto come un work-in-progress senza fornire ulteriori dettagli.

Vogliamo che i nostri modelli di intelligenza artificiale vedano e comprendano il mondo più come noi. La convinzione condivisa è che questi sistemi andranno migliorando nel ragionamento con il tempo“.

Ricerca profonda e pianificazione

Il documento, che circola senza data, descrive il modello Strawberry come un piano con l’obiettivo di consentire all’AI non solo di generare risposte a domande ma anche di pianificare decisioni in anticipo e perseguire ricerche online in quella che OpenAI definisce “ricerca profonda“.

Come anche analizzato in queste ore sul forum ufficiale di OpenAI da alcuni utenti, l’azienda avrebbe già presentato la prima demo di Strawberry martedì durante una riunione interna di tutti i dipendenti. I dettagli di funzionamento della nuova AI sarebbero top secret anche per la stragrande maggioranza di questi ultimi.

La riproduzione dell’intuizione umana

Altre fonti identificano Strawberry con il modello al centro di alcuni nuovi test di OpenAI. L’AI avrebbe ottenuto un punteggio superiore al 90% su un set di dati MATH, parametro di riferimento per problemi matematici di alto livello. Sarebbe inoltre in grado di rispondere correttamente a domande tecnico-scientifiche molto complesse. La chiave del nuovo modello starebbe nella riproduzione del ragionamento umano, che consiste nella capacità di prevedere i problemi in anticipo e di sviluppare l’intuizione. Se la riproduzione di questa caratteristica biologica dovesse andare a buon fire, verrebbe abbattuto così il rischio di allucinazioni, il principale ostacolo all’adozione dell’AI su larga scala.

Secondo alcuni era stata proprio la tensione attorno alle immense potenzialità di Q* ad aver causato l’allontanamento di Altman nei complicati giorni di novembre. Le recenti fughe di menti brillanti da OpenAI sarebbero il risultato di una generale mancanza di etica da parte del direttivo dell’azienda nella gestione di questa nuova potente versione dell’AI.


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