Ieri, OpenAI ha presentato una serie di strumenti e API pensati per facilitare lo sviluppo di agenti autonomi capaci di svolgere compiti complessi.
Con questo aggiornamento, l’azienda punta a rendere più semplice per sviluppatori e imprese l’integrazione di modelli di intelligenza artificiale in applicazioni agentiche, eliminando molte delle sfide legate all’orchestrazione e alla gestione di logiche complesse.
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Responses API, un nuovo approccio
Il fulcro di questa innovazione è Responses API, una nuova interfaccia che unisce la semplicità delle Chat Completions con le capacità di utilizzo degli strumenti integrati. Con una singola chiamata, gli sviluppatori possono sfruttare potenti funzioni come la ricerca web, la ricerca su file e computer use.
“Questi strumenti sono progettati per lavorare insieme per collegare i modelli al mondo reale, rendendoli più utili nel completamento delle attività – spiega OpenAI – Portano con sé anche diversi miglioramenti di usabilità, tra cui un design unificato basato sugli elementi“. E ha aggiunto: “API Responses è progettato per gli sviluppatori che desiderano combinare facilmente modelli OpenAI e strumenti integrati nelle proprie app, senza la complessità di integrare più API o fornitori esterni“.
Il trend degli agenti AI
La notizia arriva dopo l’attenzione attratta dalla cinese Manus AI, la quale ha di recente annunciato il suo agente AI “completamente autonomo”.

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Con molta probabilità, la competizione AI nel 2025 si concentrerà proprio sullo sviluppo dell’AI agentica e sull’integrazione di funzionalità di ‘ragionamento’ negli attuali (e futuri) LLM. Un trend che si (intra)vede già con i reasoning models di Anthropic, della stessa OpenAI (che ha in cantiere anche l’ibrido GPT-5) e con quello preannunciato da Amazon, solo per citarne alcuni.

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Tutti i dettagli sul sito ufficiale di OpenAI.