L’Organizzazione mondiale del commercio ha pubblicato un rapporto che analizza le potenziali conseguenze dell’AI sul commercio mondiale. Da un lato si citano i vantaggi di un probabile andamento positivo del mercato, dovuto ad un aumento degli scambi di beni e servizi per una quota di circa il 40% entro il 2040, e dall’altro si cita il rischio di un’intensificazione delle divisioni economiche.
La previsione di accelerazione degli scambi commerciali dipende dalla riduzione dei costi per le aziende e ad una maggiore produttività permessa dalla diffusione dell’intelligenza artificiale, che nel complesso potrebbe portare ad un aumento del PIL mondiale del 12-13%. Logistica, conformità normativa e comunicazioni sono i settori di costo su cui, secondo il report, l’AI avrà un impatto maggiore. Questi progressi possono contribuire a far aumentare le esportazioni nei paesi a basso reddito fino all’11%.
Il rapporto mette anche in guardia dal fatto che, per rendere fluido e giusto questo processo di transizione, sono necessari investimenti mirati e politiche inclusive. In assenza di questi elementi diventa concreto il rischio che l’AI possa aggravare le disparità e far “rimanere indietro intere economie e molti lavoratori”. “L’intelligenza artificiale potrebbe stravolgere il mercato del lavoro – ha affermato Ngozi Okonjo-Iweala – direttore generale dell’OMC. trasformando alcuni lavori e soppiantandone altri. Gestire questi cambiamenti richiede investimenti in politiche interne per migliorare l’istruzione, le competenze, la riqualificazione e le reti di sicurezza sociale“.
La Germania mira a basare il 10% del suo PIL sull'AI entro il 2030
Lo rivela un documento del ministero della ricerca