Il nuovo caso mediatico americano sull’intelligenza artificiale riguarda alcune dozzine di false foto che ritraggono Donald Trump in compagnia di cittadini afroamericani. Le immagini circolano sui social network, hanno già tratto in inganno diverse persone e si uniscono ai recenti esempi di fake creati appositamente per inquinare le elezioni americane del 2024. Una dettagliata indagine della BBC ha cercato di fare luce.
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Una battaglia deepfake dal basso
Non ci sono prove che le immagini rientrino in un disegno dettagliato orchestrato dall’alto per orientare la campagna dell’ex presidente americano. Ѐ più probabile che siano frutto di una sorta di collaborazione gestita dal basso tra sostenitori, in particolare fazioni di trumpiani intenzionati a spingere la popolazione afroamericana a votare per Trump.
Un recente sondaggio del New York Times e del Sienna College ha rilevato che in sei Stati chiave il 71% degli elettori afroamericani sosterrebbe Joe Biden nella nuova tornata elettorale del 2024, ma la percentuale è in forte calo rispetto al 92% a livello nazionale che lo aiutò a guadagnarsi la Casa Bianca. La campagna di fake, orchestrata dall’entourage di Trump o meno, sembra dunque voler cavalcare la parte afroamericana anti-Biden in crescita negli USA.
Lanciare un fake a un milione di utenti
Si sa per certo che uno dei creatori e diffusori principali di almeno una delle immagini è il conduttore radiofonico conservatore Mark Kaye.
Lui e il suo team hanno creato un’immagine di Trump sorridente con le braccia attorno a un gruppo di donne afroamericane a una festa e l’hanno condivisa su Facebook, dove Kaye ha più di un milione di follower.
A una prima occhiata l’immagine sembra reale, ma a un esame più attento la pelle di tutti i personaggi è decisamente troppo lucida e soprattutto alcune dita sulle mani delle persone appaiono deformi: alcuni segni rivelatori di immagini create dall’intelligenza artificiale.
“Non sono là fuori a fotografare ciò che sta realmente accadendo – si è difeso Kaye parlando con la BBC – Sono un narratore. Non sto sostenendo che sia accurato. Se qualcuno vota in un modo o nell’altro a causa di una foto che vede su una pagina Facebook il problema è di quella persona, non del post stesso“.
L’impatto sul reale
Ma l’auto assoluzione di Kaye è smentita dagli effetti dell’immagine: moltissimi utenti hanno ammesso di averla considerata vera ad una prima occhiata. Molte altre immagini simili stanno facendo credere a migliaia di americani che tra Trump e la comunità afroamericana esista una vicinanza.
Alcune tra le altre foto mostrano Trump in posa sotto un portico con diverse persone e le didascalie condivise sui social media descrivono falsamente addirittura come Trump abbia fermato il suo corteo per mettersi in posa con loro.
Indipendentemente da quale sia la posizione di Donal Trump nei confronti di queste foto, Make America Great Again Inc, principale comitato di azione politica che lo sostiene, è pronto a lanciare un campagna pubblicitaria rivolta agli elettori neri in Georgia, Michigan e Pennsylvania e forse le foto giocheranno un ruolo nell’influenzare e spostare le preferenze.
“Narrativa strategica conservatrice“
Il co-fondatore di Black Voters Matter, Cliff Albright, ha affermato che le foto di Trump generate dall’intelligenza artificiale sembrano far parte di una rinascita delle tattiche di disinformazione rivolte alla comunità nera già utilizzate nelle elezioni di quattro anni fa. Albright le considera coerenti con una “narrativa molto strategica” promossa dai conservatori. “Ci sono stati già tentativi documentati di indirizzare nuovamente la disinformazione verso le comunità nere, in particolare gli elettori neri più giovani”.
L’intelligenza artificiale è già stata al centro di episodi inquietanti nella campagna elettorale statunitense del 2024, su tutti le chiamate robotizzate deepfake con la voce di Joe Biden che esortava gli elettori a non votare alle primarie del New Hampshire.