Le due società di Hollywood Disney e Universal hanno intentato una causa contro la società di AI Midjourney per la sua funzione di generazione di immagini che definsicono senza mezzi termini un “pozzo senza fondo di plagio”.
I due colossi ritengono che Midjourney, che crea immagini da richieste o prompt digitati, realizzi “innumerevoli” copie di personaggi autentici ed esclusivi ideati da loro senza alcuna autorizzazione. Horacio Gutierrez, responsabile legale della Disney, ha affermato che l’azienda è “ottimista” sul modo in cui l’intelligenza artificiale “può essere utilizzata in modo responsabile come strumento per promuovere la creatività umana”. “Ma la pirateria è pirateria, e il fatto che venga praticata da un’azienda di intelligenza artificiale non la rende meno lesiva”, ha affermato.
Nella loro denuncia, Disney e Universal sottolineano anche che Midjourney ha guadagnato 300 milioni di dollari nel 2024 e sta pianificando un nuovo “servizio video” che sarà lanciato prossimamente e sta preoccupando non poco il mondo di Hollywood.
La causa rappresenta un tassello del complesso rapporto fra l’industria dell’intrattenimento e quella dell’intelligenza artificiale. Su questo versante l’industria del cinema intravede sia potenzialità positive che negative nell’AI. Il rischio è quello di aprirsi in maniera troppo slanciata verso questa nuova tecnologia poco regolamentata e subire le possibili conseguenze negative di una scelta del genere.

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