Secondo quanto dichiarato dal CEO di Anthropic Dario Amodei, il 90% del codice prodotto dai team della sua azienda viene generato dall’intelligenza artificiale e in particolare dal modello Claude, di proprietà della stessa Anthropic.
Sebbene questa premessa possa far apparire marginale il ruolo degli ingegneri all’interno dell’azienda, Amodei riferisce il contrario. Il contributo degli ingegneri rimane fondamentale per le dinamiche aziendali e l’AI permette loro di concentrarsi maggiormente su aspetti più complessi come la supervisione e la scrittura delle porzioni di codice più articolate, che costituiscono il 10% del lavoro totale. Questa complementarità fra AI ed esperti umani ottimizza il lavoro dell’azienda e rende gli ingegneri fino a “dieci volte più produttivi”.
Al di là dei vantaggi per gli ingegneri, l’adozione dell’AI per lo svolgimento di compiti specifici nel mondo del tech sta avendo invece un impatto negativo sull’occupazione dei più giovani. Un recente studio della Stanford University ha evidenziato una diminuzione del 20% dell’occupazione tra i programmatori entry-level di età compresa tra 22 e 25 anni dal lancio di ChatGPT nel 2022 in poi.

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