Il CEO di Anthropic, Dario Amodei, è preoccupato per le intrusioni informatiche. In un suo intervento al Council on Foreign Relations, ha messo in guardia sul pericolo rappresentato dagli attacchi cyber mirati a rubare “segreti algoritmici” legati all’intelligenza artificiale.
Secondo le sue dichiarazioni, non mancano le spie, soprattutto cinesi (e spesso dirette dallo Stato), pronte a sfruttare anche minime vulnerabilità per accedere a informazioni preziose – talvolta rappresentate semplicemente da poche righe di codice – da 100 milioni di dollari custodite dai principali player del settore.
Questi attacchi – ha infatti spiegato Amodei – non richiedono sofisticate tecniche di hacking, ma possono essere eseguiti in modo sorprendentemente semplice, mettendo a repentaglio la proprietà intellettuale e il vantaggio competitivo delle aziende statunitensi.

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Quella dei fratelli Amodei è una storia di talenti complementari…
“Sono preoccupato per lo spionaggio industriale delle aziende negli Stati Uniti, aziende come Anthropic – ha commentato Amodei – La Cina è nota per lo spionaggio industriale su larga scala. […] Un maggiore aiuto dal governo degli Stati Uniti per aiutare a difendere le nostre aziende da questo rischio è molto importante”.