Il nuovo AI Index Report 2025, realizzato dal team di Stanford Human-Centered AI, offre un’analisi approfondita sull’evoluzione e sull’impatto delle tecnologie di intelligenza artificiale nel tessuto aziendale e nella società a livello globale.
Uno dei dati più significativi evidenziati nel report è che quasi otto aziende su dieci hanno già integrato soluzioni AI nei propri processi, un indicatore chiaro della trasformazione digitale in atto.
I temi trattati all’interno dell’articolo
Adozione dell’AI in azienda e investimenti
Il report si concentra sul crescente impiego dell’intelligenza artificiale in diversi settori economici, mettendo in luce come questa tecnologia stia diventando un elemento imprescindibile per la competitività delle imprese.
Le aziende, indipendentemente dalle loro dimensioni, stanno adottando sistemi intelligenti per automatizzare processi, ottimizzare flussi operativi e supportare decisioni strategiche, con un tasso di adozione attestatosi al 78% (era pari al 55% nel 2023).

Da quanto emerge dallo studio, nel 2024, gli investimenti privati in AI negli Stati Uniti hanno raggiunto quota 109,1 miliardi di dollari, circa 12 volte i 9,3 miliardi di dollari investiti in Cina e 24 volte i 4,5 miliardi di dollari del Regno Unito. In particolare, l’intelligenza artificiale generativa ha attirato 33,9 miliardi di dollari a livello globale in investimenti privati (+18,7% rispetto al 2023).
A investire nell’intelligenza artificiale sono anche i governi. La Cina, per esempio, ha lanciato un fondo per i semiconduttori da 47,5 miliardi di dollari e in Francia sono stati impegnati 109 miliardi di euro.
Non solo imprese: l’intelligenza artificiale è sempre più integrata nella vita quotidiana
L’intelligenza artificiale è sempre più integrata nella società, nell’istruzione, nel campo dei trasporti, così come nella sanità.
Nel 2023, per esempio, la FDA (Food and Drug Administration statunitense) ha approvato 223 dispositivi medici basati sull’intelligenza artificiale, rispetto ai sei del 2015.

La percezione dell’AI è più positiva
Migliora, poi, la percezione che gli utenti hanno dell’intelligenza artificiale, anche se permangono notevoli differenze geografiche.
Se in Cina, Indonesia e Thailandia la maggioranza delle persone – rispettivamente l’83, l’80 e il 77% – ritiene che i vantaggi superino di gran lunga i rischi derivanti dall’uso dell’AI, si registra un maggiore pessimismo in Canada (40%), Stati Uniti (39%) e Paesi Bassi (36%).
Positive, comunque, le variazioni percettive in Paesi che prima erano considerabili ‘scettici’. Dal 2022, la Germania ha visto uno shift verso l’ottimismo pari al 10%, così come la Francia; in Canada e Regno Unito aumenta dell’8% e negli Stati Uniti del 4%.
Una maggiore efficienza economica ed energetica
A contribuire a una maggiore adozione dell’intelligenza artificiale in ogni ambito e settore è la crescente efficienza economica ed energetica della tecnologia.
Dal report di Stanford emerge che i costi di funzionamento di modelli simili a GPT-3.5 sono diminuiti di oltre 280 volte in due anni (tra novembre 2022 e ottobre 2024), così come l’hardware, che costa il 30% in meno. Altro elemento di rilievo è costituito da una maggiore efficienza energetica, migliorata del 40% ogni anno.
A questo link l’AI Index Report completo.

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