Con una lettera di “cease and desist”, termine legale che indica una diffida, Amazon ha chiesto a Perplexity AI di interrompere gli acquisiti sulla sua piattaforma compiuti con lo strumento agentico del browser Comet AI. Tramite questa funzione, gli utenti di Perplexity possono delegare dei compiti ad un agente AI in grado di svolgere delle mansioni su loro richiesta, fra cui anche effettuare acquisti su Amazon. Parallelamente Amazon ha anche avviato una causa legale per frode informatica presso il tribunale federale di San Francisco.
Secondo il colosso del commercio online, uno strumento del genere viola i suoi termini di servizio. In particolare Amazon insiste sul fatto che l’agente ha un accesso nascosto ai profili degli utenti, violando la loro privacy e mettendo a rischio la sicurezza dei loro dati, e non si presenta come strumento di AI, ma come un essere umano che naviga sul sito. “Piuttosto che essere trasparente, Perplexity ha configurato intenzionalmente il suo software Comet AI in modo da non identificare le attività dell’agente nell’Amazon Store” ha dichiarato Amazon.
Perplexity si è difesa affermando che l’agente AI agisce “per conto dell’utente” e con il suo consenso, e che tutti i dati a cui ha accesso vengono memorizzati solo localmente e non vengono in nessun caso trasportati e salvati sui suoi server.
La vicenda non rappresenta solo lo scontro fra due attori del settore tecnologico con interessi contrastanti, ma ha una portata tale da poter ridefinire le future regole del commercio agentico tramite AI.
Perplexity in trattativa coi produttori di smartphone per installare Comet AI sui dispositivi
Le prime società con cui sono state avviate queste trattative…