L’Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale (ENIA) annuncia l’avvio del progetto “Giurie di Comunità dell’AI”, una rete civica capillare che coinvolgerà Regioni e Comuni di tutta Italia con l’obiettivo di alfabetizzare il Paese all’uso responsabile delle tecnologie intelligenti e ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadini e sistemi algoritmici. Il progetto porta la firma della Presidente Valeria Lazzaroli, ideatrice e promotrice delle Giurie, che guiderà il percorso affiancata da professionisti, manager e accademici già parte della rete ENIA. Come annunciato a marzo 2025, puntuali a settembre partono le Giurie, confermando l’impegno di ENIA a rispettare il cronoprogramma e a garantire un’implementazione concreta e tempestiva di questo modello civico.
Il coordinamento nazionale sarà affidato all’Avv. Clizia Grimaldi, attualmente responsabile del Dipartimento Studi Teorici di ENIA e Coordinatrice delle Giurie di Comunità dell’AI dell’Emilia-Romagna.
Accanto a lei, tra le prime città ad avviare le attività figura Treviso, sotto la guida del coordinatore regionale per il Veneto, l’Avv. Alberto Bozzo. Grazie a questa iniziativa, l’Italia diventa il primo Paese a sperimentare su scala nazionale un modello di democrazia algoritmica che integra alfabetizzazione, trasparenza e partecipazione civica, ponendosi in continuità con l’art. 4 dell’AI Act europeo. Le Giurie di Comunità dell’AI rappresentano un’evoluzione avanzata rispetto ad analoghe esperienze internazionali (UK e USA), poiché nascono dal coordinamento diretto con due pilastri strategici di ENIA:
- la Horizon Sandbox, ambiente regolato per la valutazione preventiva di tecnologie AI ad alto impatto sociale;
- le Squadre di Red Teaming, incaricate di testare la robustezza, la sicurezza e l’inclusività dei sistemi intelligenti.

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La particolarità delle Giurie è anche tecnologica: esse opereranno attraverso una piattaforma digitale nazionale che raccoglierà dati sulle attività, consentendo a ENIA e agli attori territoriali di avere una visione costante e aggiornata sullo stato dei bisogni, sui progetti avviati e sui risultati raggiunti. Le attività delle Giurie, marchio registrato da ENIA, avranno tre missioni principali:
- Alfabetizzazione civica e digitale – percorsi di AI literacy per cittadini e istituzioni locali;
- Ricostruzione della fiducia – favorire trasparenza e dialogo tra tecnologia e comunità;
- Tutela sociale – segnalare rischi, bias e discriminazioni derivanti dall’uso di sistemi AI.
“Con le Giurie di Comunità – afferma Valeria Lazzaroli – l’Italia dimostra una rinnovata sensibilità digitale e un modello partecipativo capillare, che restituisce centralità ai cittadini e rende l’intelligenza artificiale un bene comune, trasparente e spiegabile. Non costruiamo una nuova burocrazia, ma un’alleanza viva tra persone e tecnologia.” Un’infrastruttura civica unica nel suo genere, pronta a diventare motore di sovranità democratica e coesione sociale.