Il 21 novembre, il Servizio Sanitario Nazionale inglese (NHS) ha siglato un contratto da 330 milioni di sterline (oltre 415 milioni di dollari) con Palantir per la creazione della Federated Data Platform. Questa piattaforma ambiziosa mira a centralizzare i dati provenienti da tutto il servizio sanitario nazionale, facilitando così l’analisi e la condivisione delle informazioni sui pazienti.
L’accordo, se da un lato solleva l’interesse per le nuove collaborazioni internazionali, dall’altro pone in risalto il dibattito cruciale sul bilanciamento tra progresso scientifico e privacy, soprattutto considerando la natura sensibile dei dati sanitari.
Il compromesso necessario tra scienza e riservatezza
Il contratto con Palantir apre la strada a nuove partnership per la NHS. Tuttavia, la questione etica emerge ancora una volta: come mantenere sicuri i dati sensibili mentre si promuove il progresso scientifico?
L’utilizzo crescente di tecniche di anonimizzazione e dati sintetici emerge come una possibile soluzione, come discusso recentemente a Londra da Replica Analytics. Il dibattito, che coinvolge attori chiave come Bayer e Johnson & Johnson, evidenzia la necessità di un equilibrio sottile tra l’utilità scientifica e il rispetto per la privacy. L’Inghilterra, con la sua regolamentazione in evoluzione, diventa una pioniera nel cercare una risposta a questa sfida.