OpenAI valuterebbe con interesse l’acquisto di Google Chrome qualora i regolatori antitrust statunitensi imponessero ad Alphabet di cedere il browser. A dirlo davanti al tribunale federale di Washington è stato Nick Turley, Head of Product di ChatGPT, nella seconda giornata del maxi-processo che potrebbe ridisegnare gli equilibri della ricerca online.
Il Dipartimento di Giustizia chiede rimedi radicali per ristabilire la concorrenza, dopo che il giudice Amit Mehta ha riconosciuto lo scorso anno una posizione monopolistica di Google nella search e nella pubblicità correlata. Fra le opzioni sul tavolo c’è proprio la dismissione di Chrome, un asset strategico che convoglia miliardi di query verso il motore di ricerca di Mountain View.
Cosa significherebbe per OpenAI?
Per OpenAI, l’integrazione di Chrome sarebbe un acceleratore decisivo. Permetterebbe alla società di ridurre la dipendenza da Bing, search engine del suo storico sostenitore, Microsoft – la cui quota di mercato si ferma però al 12% (contro il 78% di Google) -, e aprirebbe la strada a un motore di ricerca proprietario basato sull’AI.

Find more statistics at Statista
Non a caso, da quanto è emerso nel corso della testimonianza di Turley, OpenAI ci ha già provato: in passato, Google ha respinto un’offerta della società di Sam Altman per l’utilizzo della sua tecnologia di ricerca all’interno di ChatGPT.

OpenAI: Deep Research in ChatGPT, un agente per la ricerca online
Ogni risultato prodotto da Deep Research di OpenAI è documentato…