Meta ha stipulato un accordo con una centrale nucleare di Constellation Energy

L'accordo si inserisce nell'insieme di sforzi che le Big Tech stanno facendo per avere accesso a quote maggiori di energia per mantenere i data center di AI attivi
Meta ha stipulato un accordo con una centrale nucleare di Constellation Energy

Meta Platforms ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la società Constellation Energy utile a mantenere in funzione per 20 anni il reattore nucleare di una società di servizi pubblici in Illinois. Si tratta del primo accordo di questo genere stipulato fra una grande azienda tecnologica e una centrale nucleare.

Questa decisione si inserisce in un contesto economico ed energetico nel quale la domanda di energia, in riferimento alle quote statunitensi, sta registrando importanti aumenti. Questi sono dovuti alla crescente richiesta energetica legata allo sviluppo delle infrastrutture di intelligenza artificiale nel paese. Per questo le aziende tecnologiche stanno cercando il modo di garantirsi quote di energia anche attraverso corposi investimenti.

I termini dell’accordo potrebbero servire da modello per le grandi aziende tecnologiche che intendono supportare gli impianti nucleari già esistenti per alimentare i propri data center. Sebbene non siano stati rivelati i dettagli finanziari dell’accordo, generalmente intese di natura energetica di tale durata hanno alla base cifre multimiliardarie.

Le previsioni sul consumo di energia degli Stati Uniti a causa dei data center hanno delle stime record per il 2025 e il 2026. Per questa ragione, già nel corso dell’ultimo anno alcuni produttori di energia indipendenti hanno chiuso accordi dal valore storico per la storia degli Stati Uniti. Nel 2024 ad esempio, Constellation ha raggiunto un accordo per riavviare un reattore nella centrale nucleare di Three Mile Island per servire Microsoft.

A questa tendenza privata si deve anche aggiungere il forte impulso pubblico per la riattivazione delle infrastrutture nucleari da parte dell’amministrazione Trump. Urvi Parekh, responsabile globale dell’energia presso Meta, ha commentato così la dinamica in corso: “Una delle cose che sentiamo dire con più insistenza dalle aziende di servizi pubblici è che vogliono avere la certezza che le centrali elettriche in funzione oggi continueranno a funzionare“.

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