L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta di chiarimenti a DeepSeek AI, startup cinese che negli ultimi giorni ha attirato molta attenzione per via del lancio dei suoi modelli ad alta efficienza e costi contenuti.
A differenza di quanto avvenuto in passato con ChatGPT di OpenAI, questa volta il Garante Privacy non ha disposto la sospensione dei servizi, ma si è limitato, almeno in questa fase, a chiedere informazioni sul trattamento dei dati personali degli utenti.
Le richieste del Garante Privacy
Nel comunicato ufficiale si legge: “L’Autorità, considerato l’eventuale alto rischio per i dati di milioni di persone in Italia, ha chiesto alle due società (Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, ndr) e alle loro affiliate di confermare quali siano i dati personali raccolti, da quali fonti, per quali finalità, quale sia la base giuridica del trattamento, e se siano conservati su server collocati in Cina.
Il Garante, inoltre, ha chiesto alle società che tipo di informazioni vengano utilizzate per addestrare il sistema di intelligenza artificiale e, nel caso in cui i dati personali siano raccolti attraverso attività di web scraping, di chiarire come gli utenti iscritti e quelli non iscritti al servizio siano stati o vengano informati sul trattamento dei loro dati”.
E da ieri è iniziato il conto alla rovescia: le aziende interessate hanno 20 giorni di tempo per rispondere alle richieste dell’Autorità.