L’applicazione dell’intelligenza artificiale trova importanti sbocchi anche nel campo dell’amministrazione della giustizia. È infatti in questo contesto che si deve collocare quanto andato in scena in un’aula di tribunale dell’Arizona, dove, durante un processo per omicidio, una voce generata con AI, con tanto di supporto immagine, ha permesso ai famigliari di una vittima di omicidio, Chris Pelkey, di poter deporre una testimonianza con la sua voce nella quale raccontava al pubblico, in particolare rivolgendosi al suo carnefice, le conseguenze di quel suo gesto che nel 2021 aveva causato il suo decesso a colpi di arma da fuoco.
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Le dichiarazioni della vittima
Come riportato da Quotidiano Nazionale, le dichiarazioni rilasciate dalla versione digitale dell’allora 30enne Chris Pelkey hanno occupato la fase dibattimentale del cosiddetto victim impact statement, ovvero quella prassi giudiziaria in vigore negli Usa che consente alle vittime o ai loro familiari di esprimere l’impatto emotivo del crimine durante la fase di determinazione della pena. Le dichiarazioni, scritte dalla famiglia, sono state le seguenti: “Non ho mai avuto la possibilità di dire addio alla mia famiglia. Non ho potuto vedere mio nipote crescere. Gabriel, tu hai scelto di togliermi tutto questo“.
Per arrivare ad avere una vera e propria voce riconducibile e identificabile con quella della vittima è stato però necessario completare una serie di passaggi che hanno istruito un modello AI. Attraverso una serie di registrazioni audio e video, fornite dalla famiglia della vittima, è stato possibile isolare le caratteristiche vocali di Pelkey, che sono state poi utili all’addestramento del modello prima della stesura effettiva del testo pronunciato poi in tribunale.
Le implicazioni tecniche e morali
Sul tema dell’applicazione dell’AI in campo giudiziario esiste un ampio dibattito che interseca questioni tecniche e di avanguardia con alcune preoccupazioni morali ed etiche. Temi come l’autenticità, ovvero il grado di certezza che la persona assente si sarebbe pronunciata in quel modo, e il pericolo di manipolazione sono al centro di esso con il rischio che si prefigurino anche gli estremi per il tentativo di fabbricazione di prove false per secondi fini creando dei pericolosi precedenti legali. L’impatto psicologico inoltre non è da considerarsi come meno importante e secondario, poiché la riesumazione di alcune dichiarazioni o comportamenti particolarmente impattanti di una vittima possono avere un’influenza molto determinante sul giudice o la giuria che dovranno pronunciare il verdetto finale.

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