Inizia oggi, 9 giugno, presso l’Alta Corte di Londra la causa intentata da Getty Images contro la società di intelligenza artificiale Stability AI. Al centro della vicenda giudiziaria c’è il tema del copyright e di una sua presunta violazione. Il caso è definito come storico da molti osservatori perché potrebbe creare dei precedenti legali importanti nella legislazione sull’AI.
Le accuse contro Stability AI
Getty è un’azienda statunitense con sede a Seattle che si occupa di produzione di contenuti editoriali, immagini e video creativi. Le accuse rivolte nei confronti di Stability sono quelle di violazione della legge sul copyright per aver utilizzato immagini di sua proprietà ai fini di addestrare Stable Diffusion, un sistema AI in grado di generare immagini partendo da un input testuale.
In risposta Stability AI nega di aver violato alcun diritto di Getty. Attraverso un suo portavoce la società ha affermato che “la controversia più ampia riguarda l’innovazione tecnologica e la libertà di idee” e che “gli artisti che utilizzano i nostri strumenti producono opere basate sulla conoscenza umana collettiva, che è al centro del fair use e della libertà di espressione“.
Il precedente legale
Il caso di Getty, che sta intentando causa anche contro Stable AI negli Stati Uniti, rappresenta solamente una delle svariate cause legali incentrate sull’utilizzo di materiale protetto da copyright per l’addestramento di modelli di AI.
Tutte le industrie creative e artistiche si devono confrontare in una certa misura con l’impatto che l’AI può avere sul proprio mondo produttivo. Le implicazioni legali ed etiche sono elevate e i modelli di AI sono oggi in grado di produrre materiale sempre più di qualità dopo una fase di addestramento avvenuta su materiale già esistente.
Un’eventuale vittoria di Getty in questo caso aprirebbe la strada a nuove e numerose cause che dovranno essere affrontate dalle società di AI, segnando il confine e l’efficacia legale del diritto d’autore. Cerys Wyn Davies, dello studio legale Pinsent Masons, ha affermato che la sentenza dell’Alta Corte “potrebbe avere un impatto significativo sulle pratiche di mercato e sull’attrattiva del Regno Unito come giurisdizione per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale“.

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