L’ambizione dell’Unione Europea di gareggiare per la leadership mondiale nell’intelligenza artificiale rischia di trasformarsi in un boomerang: invece di promuovere un’innovazione etica e “made in Europe”, potrebbe finire per rafforzare proprio il potere delle grandi multinazionali tecnologiche americane.
A lanciare l’allarme è un report dell’organizzazione no-profit olandese SOMO, secondo cui nonostante Bruxelles cerchi di sostenere e sovvenzionare le startup europee, queste saranno comunque sempre dipendenti dall’hardware delle big tech americane. I colossi del digitale — tra cui Microsoft, Google, Nvidia e IBM — esercitano un’influenza che è dunque imprescindibile e che rende difficile che il settore europeo possa spiccare il volo da solo.
Altri report già sottolineano come le big tech esercitino un’influenza sproporzionata nella definizione degli standard tecnici che regoleranno il futuro dell’AI in Europa. Secondo i dati, oltre il 50% dei rappresentanti nei comitati tecnici proviene da queste grandi aziende, mentre i rappresentanti della società civile si fermano al 9%.

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