Un sistema di sorveglianza fornito da Microsoft è utilizzato dall’intelligence israeliana per intercettare le comunicazioni telefoniche dei palestinesi. Lo ha ricostruito il Guardian, spiegando che la capacità di archiviazione dell’unità 8200 dell’intelligence israeliana è resa possibile dal cloud Azure di Microsoft, grazie a un accordo siglato nel 2021.
Il rapporto tra Microsoft e le forze di sicurezza israeliane è iniziato nel 2021, quando l’intelligence, guidata da Yossi Sariel, chiese a Microsoft più spazio di archiviazione per motivi di sicurezza. Da parte della società in quell’occasione ci fu una totale disponibilità di collaborazione, concretizzatasi poi nella concessione per l’utilizzo di alcuni data center presenti in Irlanda e Paesi Bassi.
Oggi l’opinione pubblica accusa Microsoft di aver facilitato le operazioni militari israeliane a Gaza, iniziate dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, e di aver quindi contribuito alla morte di migliaia di civili palestinesi.
Secondo alcune fonti sentite dal Guardian, gli strumenti forniti da Microsoft consentono di intercettare le chiamate e valutarne i contenuti tramite un sistema chiamato “noisy message”. Questo aiuterebbe anche a individuare obiettivi militari, spesso provocando la morte di molti civili. Secondo le stime, le operazioni israeliane a Gaza hanno causato oltre 60.000 morti, tra cui più di 18.000 bambini.
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