In Thailandia sta spopolando la cartomanzia in versione AI

Secondo un rapporto del Guardian la tendenza è diffusa soprattutto fra i giovani ma coinvolge tutte le fasce di popolazione in un paese dove la cartomanzia è un aspetto culturale fondamentale

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In Thailandia sta spopolando la cartomanzia in versione AI

In Thailandia c’è una nuova tendenza che sta prendendo piede in tutta la popolazione e in particolare fra i giovani del paese. Si tratta dei consulti di cartomanzia, uno storico tassello culturale del paese asiatico, in versione intelligenza artificiale.

La Thailandia è un paese a maggioranza buddista e con una diffusa credenza nell’astrologia e in altre forme di divinazione, dove i cartomanti hanno un’importanza fondamentale. Vengono chiamati “Mor Doo“, ossia “dottori vedenti“, e sono dei veri e propri servizi utilizzati ampiamente da tutta la popolazione indipendentemente dalla propria appartenenza. Nel 2024, l’università della Camera di Commercio thailandese ha stimato il valore economico di questo settore fra i 304 e 456 milioni di dollari.

Recentemente, grazie alle tendenze analizzabili sui social network e al ruolo di alcuni influencer del paese, sta aumentando di molto l’abitudine di sostituire cartomanti umani con chatbot di AI. ChatGPT è infatti sempre più utilizzato e consigliato per gli stessi scopi che potrebbero essere richiesti ad un essere umano. Spesso i tempi di attesa sono molto lunghi e i costi per una seduta, inoltre, non sono indifferenti. I chatbot in questo senso risolvono il problema alla radice offrendo una disponibilità gratuita e immediata.

Secondo Ajarn Par, un noto astrologo del quartiere Huai Khwang di Bangkok, l’ampio utilizzo di chatbot per predire il futuro da parte dei giovani risponde ad una loro ricerca di significato sempre maggiore. “È un modo per costruire resilienza emotiva in un mondo incerto. I giovani hanno la sensazione di mancanza di controllo” ha affermato Par.

Par paragona il ruolo di un cartomante a quello di un terapeuta, con la differenza che “un robot non può toccare i tuoi sentimenti e può essere usato subito e continuare ad essere interpellato“. Questo divario di tempismo e disponibilità è uno degli aspetti cruciali che osservatori ed esperti del settore menzionano quando si fa riferimento alla tendenza, sempre più marcata, di ricercare supporto in identità virtuali nei momenti di maggiore difficoltà per gli esseri umani. Una differenza difficilmente colmabile da un ascoltatore in carne ed ossa.

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