In una lettera destinata agli investitori, la società statunitense di distribuzione film in streaming Netflix ha chiarito la sua posizione sull’utilizzo delle tecnologie di intelligenza artificiale nella produzione cinematografica dichiarando di trovarsi in “un’ottima posizione” per sfruttare al meglio tutti i suoi progressi.
L’azienda ha chiarito che non intende usare l’AI per sostituire creatività umana, ma piuttosto basarsi su di essa per supportare i creativi e renderli più efficienti. Su questo tema si è espresso il CEO della società Ted Sarandos affermando che per creare “qualcosa di grande” sarà sempre necessario “un grande artista”. “L’AI – ha aggiunto Sarandos – può offrire ai creativi strumenti per migliorare l’esperienza complessiva dei nostri abbonati, ma non ti rende automaticamente un bravo narratore se non lo sei”.
La prima volta in cui Netflix ha dichiarato di aver usare l’AI generativa in una sua produzione risale al luglio di quest’anno. L’AI è stata usata poi anche nella produzione del film “Happy Gilmore 2” per rendere i personaggi più giovani nella scena iniziale, mentre nella produzione di produzione di “Billionaires’ Bunker” è stata utilizzata in fase di pre-produzione per progettare costumi e scenografie.
L’uso dell’AI generativa nel settore cinematografico è da tempo oggetto di controversie e discussioni. Ad oggi la tendenza che si sta affermando è quella di usarla per effetti speciali e altre soluzioni ma non ancora per sostituire il ruolo di attori e registi.

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