Martedì, durante l’assemblea annuale degli azionisti a Hsinchu, Taiwan, l’amministratore delegato di TSMC, CC Wei, ha dichiarato che i dazi statunitensi hanno un impatto limitato sulla società, e quasi nullo nella totalità della forte domanda di chip per l’intelligenza artificiale.
Wei ha spiegato che TSMC risente dei dazi solo indirettamente, poiché questi vengono imposti agli importatori e non agli esportatori. Il possibile aumento dei prezzi potrebbe ridurre la domanda, tuttavia, finora i clienti non hanno cambiato comportamento.
“Se la domanda cala – ha spiegato – l’attività di TSMC potrebbe risentirne. Ma posso assicurarvi che la domanda di intelligenza artificiale è sempre stata molto forte e sta costantemente superando l’offerta“.
La società è in contatto con il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti per discutere delle conseguenze tariffarie, soprattutto in vista dei 165 miliardi di dollari di investimenti che TSMC sta effettuando negli Stati Uniti per costruire nuove fabbriche.
Infine, Wei ha escluso piani di espansione in Medio Oriente e ha commentato le crescenti tensioni tra Cina e Taiwan, sottolineando che eventuali crisi sono una questione politica che va oltre l’azienda.