Nelle ultime ore, la combinazione fra il crollo di alcuni titoli tecnologici statunitensi e il timore dello scoppio della bolla finanziaria legata all’intelligenza artificiale, ha fatto registrare dei forti ribassi nelle borse asiatiche. Nella giornata di ieri, martedì 04 novembre, il valore delle azioni di diverse big tech statunitensi è calato notevolmente. A partire da Palantir, che ha perso il 7,2%, hanno registrato perdite anche Nvidia (-2,3%), Tesla (-1,90%) e Alphabet (-1,45%). Le conseguenze di questo scossone sono state avvertite con effetto immediato sul mercato asiatico, con la borsa di Seul che è crollata del 6%, seguita da Tokyo (-3,77%), Hong Kong (-1,17%), Taiwan (-2,43%) e Singapore (-1,05%).
Non è la prima volta che si assiste ad una dinamica economico-finanziaria di questo genere correlata al mondo dell’AI. Già ad agosto scorso si era verificato un crollo delle borse asiatiche innescato da alcune trimestrali, cioè i report sull’andamento economico delle aziende quotate in borsa, piuttosto negative. In quell’occasione, la svendita immediata di azioni delle aziende produttrici di chip era stata interpretata come una conseguenza finanziaria dovuta alla bolla dell’AI prossima ad un probabile scoppio.
A differenza di agosto però, per ora la maggior parte degli analisti preferisce non sbilanciarsi e invita a non esagerare con le preoccupazioni. Si tratta di una momentanea “fase di raffreddamento” dei titoli dell’AI dopo una lunga crescita legata alle grandi potenzialità del settore. In questo contesto, il timore di un effetto domino e dello scoppio della tanto discussa bolla dell’AI può influenzare non poco l’orientamento e il sentimento degli investitori. Gli esperti hanno anche sottolineato più volte le criticità che caratterizzano molte società di AI, con un valore di mercato che supera di molto i profitti e i flussi di cassa reali e un pericoloso sbilanciamento fra investimenti e ritorni attesi. La possibilità che queste aspettative distorte vengano improvvisamente riviste al ribasso, con una svendita di massa delle azioni, genera il rischio dello scoppio della bolla finanziaria dell’AI.
Nel settore tecnologico e finanziario si discute da tempo dei rischi legati al tradimento delle aspettative di crescita e profitto dell’AI, un’eventualità che, secondo alcuni analisti, farebbe perdere gran parte degli investimenti multimiliardari che si stanno accumulando nel settore creando pericolose ripercussioni sull’economia mondiale. In occasione del calo dei titoli tecnologici, è intervenuto anche il presidente del World Economic Forum (WEF) Borge Brende confermando che quella dell’AI è una delle tre possibili bolle che potrebbero scoppiare nell’economia mondiale.
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