Negli ultimi giorni l’esperto inglese di tecnologia Edward Zitron è tornato sul suo blog a rilanciare i suoi timori legati al rischio di bolla. Nel 2024 Edward Zitron ha coniato il termine “crisi dell’intelligenza artificiale subprime” per descrivere una situazione in cui l’intero settore tecnologico adotta una tecnologia che vende a prezzi enormemente scontati ma sovvenzionata quasi a fondo perduto per miliardi dalle grandi aziende tecnologiche.
Secondo Zitron, i recenti movimenti economici di aziende come Anthropic e OpenAI indicano che la crisi da lui predetta si sta effettivamente verificando. Le startup, ritiene, starebbero offrendo i loro servizi in perdita enorme e, a un certo punto, dovranno iniziare a trovare modi per recuperare i costi, aumentando i prezzi per la fornitura dei loro servizi. Questo, a sua volta, costringerà coloro che si connettono alle loro API a iniziare a fare lo stesso con i propri clienti. Per quello che lui osserva, aziende come Anthropic e OpenAI hanno già iniziato ad alzare i prezzi dei loro abbonamenti proprio per questo motivo.
I segnali di crisi giungono poi dai dirottamenti di fondi da parte delle grandi compagnie. Microsoft, ad esempio, ha di recente licenziato migliaia di dipendenti e sta cercando di ridurre i costi in altre aree del suo business per sostenere l’investimento nell’intelligenza artificiale. Un segnale che testimonia una volontà conservativa e prudente.
“Cosa succede quando l’intero settore tecnologico fa affidamento sul successo di un tipo di software che genera solo perdite economiche e non crea molto valore fin dall’inizio? Forse siamo sul punto di scoprirlo”.
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